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Il Partito Socialdemocratico della Lituania ha formato una nuova coalizione di governo, dopo le dimissioni del primo ministro Gintautas Paluckas, coinvolto in un’inchiesta per corruzione. I Socialdemocratici sono il partito con più seggi al Seimas, il parlamento monocamerale lituano, e guidavano anche il precedente governo. Con loro ci saranno altri due partiti: Alba del Nemunas, che prende il nome da un grosso fiume lituano, è nazionalista e populista di sinistra e faceva parte anche della precedente coalizione, e l’Unione dei Contadini e dei Verdi Lituani, un partito con parlamentari dalle posizioni molto diverse tra loro e piuttosto contestate. Non ci sarà invece l’Unione dei Democratici “per la Lituania”, che faceva parte della coalizione precedente ma aveva detto di non poter continuare a governare con Alba del Nemunas.
Alba del Nemunas è un partito creato nel 2023 da un parlamentare espulso da un partito liberale perché condannato per dichiarazioni antisemite. L’Unione dei Contadini e dei Verdi Lituani invece non faceva parte del governo precedente: al suo interno ci sono anche due parlamentari indipendenti, fra cui una no vax, e tre eletti con la lista Azione elettorale dei polacchi in Lituania – Alleanza delle famiglie cristiane, il cui leader in passato aveva criticato il governo per la sua posizione giudicata troppo dura verso la Russia.
La nuova coalizione avrà 82 seggi su 141 al Seimas. Gli accordi per la coalizione prevedono che i Socialdemocratici esprimano 9 ministri (finanza, difesa, cultura, lavoro e welfare, trasporti, salute, esteri, interno e infine istruzione, scienza e sport), Alba del Nemunas 3 (ambiente, agricoltura ed energia) e l’Unione dei Contadini e dei Verdi 2 (giustizia ed economia), e che quest’ultima non sarà tenuta a votare con il resto della coalizione un’eventuale legge per legalizzare le unioni omosessuali, che sono un tema molto divisivo nel paese.
I Socialdemocratici hanno chiesto al presidente Gitanas Nausėda di nominare come nuova prima ministra Inga Ruginienė, sindacalista e dall’anno scorso ministra del Lavoro. Nausėda ha approvato la scelta, e martedì il Seimas ha conferito a Ruginienė l’incarico di formare un nuovo governo entro due settimane, che poi dovrà essere approvato dal parlamento.
Le proteste contro la nuova coalizione di governo a Vilnius, Lituania, martedì 26 agosto, (AP/Mindaugas Kulbis)
Martedì circa 2mila persone si sono radunate di fronte al palazzo presidenziale a Vilnius per protestare contro la nuova coalizione di governo. I manifestanti hanno presentato una petizione al presidente in cui sostengono che la coalizione è un pericolo per la Lituania poiché include alcuni politici che hanno votato contro le sanzioni imposte alla Russia e alla Bielorussia, e in cui chiedono di non approvare la nomina di ministri provenienti da Alba del Nemunas e da Azione elettorale dei polacchi in Lituania – Alleanza delle famiglie.
La percezione dell’aggressività russa è molto presente nell’opinione pubblica lituana sia per la vicinanza geografica (la Lituania confina con la Russia e con la Bielorussia, che ne è una stretta alleata) sia per motivi storici, dato che dalla Seconda guerra mondiale fino al 1990 il paese faceva parte dell’Unione Sovietica.