La ragione del flop è che non conviene. Dal 2024 Quota 103 obbliga al ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico

Nel 2024 le uscite flessibili dal lavoro sono dimezzate rispetto all’anno precedente: sono state 36.983 rispetto alle 69.315 del 2023. Il calo è dovuto soprattutto al crollo di Quota 103: le pensioni liquidate con questa misura  sono passate da 23.249 a 1.154. La ragione del flop è che non conviene. Dal 2024 Quota 103 obbliga al ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico: il valore della pensione quindi è più basso sia perché si smette di lavorare prima, sia perché il sistema di calcolo fa sì che gli importi siano meno elevati. 

Opzione donna e Ape sociale

Continuano a crollare anche le uscite con Opzione donna, passando da 12.763 nel 2023 a 4.794 nel 2024. È quanto emerge dal rendiconto sociale dell’Inps. Le uscite con l’Ape sociale sono state nel 2024 17.742 a fronte delle 19.529 del 2023, mentre i pensionamenti dei precoci nel periodo sono stati 11.044 a fronte delle 11.918 del 2023. I lavoratori andati in pensione con la misura prevista per gli usuranti sono stati 2.249, in aumento rispetto ai 1.856 del del 2023.



















































Il boom di Quota 100 nel 2021

Nel 2021 le uscite flessibili nel complesso erano state 161.192, grazie soprattutto alle 112.982 pensioni con Quota 100, nel terzo e ultimo anno previsto per la misura introdotta dal governo Conte I nel 2019 . Nel 2024 sono state liquidate anche 13.174 pensioni con Quota 103 senza ricalcolo con il metodo contributivo sulla base della normativa precedente (a persone che avevano raggiunto i requisiti prima dell’introduzione del ricalcolo). 

Aumentano i certificati di malattia

L’Inps ha pubblicato anche i dati dell’Osservatorio statistico sul «Polo unico di tutela della malattia», da cui emerge che, nel primo semestre del 2025, sono arrivati complessivamente 16,5 milioni di certificati, di cui il 75,9% dal settore privato, con un aumento complessivo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il numero complessivo dei lavoratori dipendenti interessati al controllo d’ufficio dello stato di malattia da parte dell’Inps è stato di circa 15,9 milioni di lavoratori, di cui 3,3 nel settore pubblico (polo unico) e 12,6 nel settore privato (assicurati). 

26 agosto 2025