La novità più attesa è senza dubbio l’introduzione di un sistema autofocus a rilevazione di fase (PDAF) forte di 425 punti, che manda in pensione il precedente sistema a solo contrasto. Questo si traduce, finalmente, nell’arrivo della modalità di messa a fuoco continua (AF-C), una lacuna importante nel modello precedente. Hasselblad ha integrato un sistema LiDAR per assistere il modulo AF, promettendo un aggancio del soggetto più rapido e preciso, anche in condizioni di scarsa illuminazione. Il sistema ora è in grado di riconoscere e inseguire soggetti specifici come persone, veicoli, cani e gatti, e introduce nuove aree di rilevazione come “Expand Spot”, “Custom” e “Wide”. Se sulla carta l’aggiornamento è epocale per una medio formato Hasselblad, resta da verificare sul campo l’effettiva efficacia dell’inseguimento. Con una cadenza di scatto massima che si attesta a soli 3 fps, è chiaro che la X2D II non ambisce a diventare una fotocamera sportiva. La domanda, lecita, è se la nuova reattività sarà sufficiente per generi come il ritratto ambientato dinamico o la street photography evoluta, contesti in cui la precedente generazione mostrava alcuni limiti.