È morto nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 agosto Alessandro Valenti, 79 anni, storica firma de la Tribuna di Treviso. Il decesso è stato provocato da un male contro cui lottava da tempo. I funerali di Valenti, che lascia moglie e due figli, saranno celebrati giovedì 28 agosto alle 10.30 nella chiesa di Salsa.

Era eclettico Alessandro, passato dall’essere un dattilografo al ruolo di direttore generale del Comune di Vittorio Veneto. Poi, una volta raggiunta l’età della pensione, era stato consigliere comunale. Il sindaco Mirella Balliana e l’amministrazione comunale esprimono ai familiari sentimenti di profondo cordoglio per la sua scomparsa: «La figura di Alessandro Valenti – ha detto Balliana – sarà ricordata per i molteplici impegni assunti, oltre che nella pubblica amministrazione, nell’ambito culturale della città nonchè in quello politico, di uomo stimato per la sua vasta cultura e per le sue doti professionali e umane, per la gentilezza, cordialità e generosità». 

Nipote di Alessandro Tandura, il primo paracadutista al mondo in azione di guerra il 9 agosto del 1918, medaglia d’oro al valor militare, 4 medaglie d’argento in Libia, Cirenaica, Somalia e Abissinia, una promozione sul campo da capitano a maggiore, gli ha dedicato ricerche, articoli, saggi. “Un uomo, una donna, un poeta”, “Sesso e vertigini”, “Un treno per Vienna” e “L’amore, la guerra, la pazzia” alcune delle opere; l’ultima – “Come te papà”, edizione De Bastiani – è dedicata allo zio, fratello della mamma, Luigino Tandura, il partigiano “Nibbio”, come il capo dei bravi nei “Promessi sposi” ma di tutt’altro temperamento. 

Valenti era stato direttore responsabile di Radio Vittorio Veneto, di “Rete Quattro Italia, solo musica italiana” e della rivista “L’incontro. Per la Tribuna ha seguito le cronache vittoriesi e poi si è occupato di cultura, in particolare di teatro, prosa, musica.