VERONA – Sono raddoppiate le chiamate al Centro antiveleni di Verona per il rischio di botulismo. «Quest’anno il botulino ha sostituito il ragno violino dell’anno scorso – sintetizza Giorgio Ricci, direttore del Centro -.
Con l’allerta diffusa abbiamo raddoppiato le chiamate, da 1 o 2 al giorno a 4 o 5».
APPROFONDIMENTI
Il botulino estetico: i rischi
Ricci sottolinea i rischi presenti in ambito estetico. «La tossina botulinica che viene iniettata per uso estetico – spiega – è la stessa, che produce un effetto paralizzante locale e controllato della muscolatura. È quindi fondamentale che il trattamento venga fatto in centri specializzati e da mani esperte, sia nell’acquisto della tossina sia nelle quantità del suo utilizzo. Mai ricorrere al botulino fai da te», avverte l’esperto.
Il rischio negli alimenti
Il rischio di contrarre il botulismo per via alimentare è molto basso, con non oltre 30 casi all’anno accertati in Italia, e circa 60 casi sospetti. Inoltre, nel 90% delle volte sono le preparazioni casalinghe a costituire un pericolo: solo nel 10% dei casi il botulismo è associato a preparati industriali, che sono sottoposti a «rigidi protocolli igienici e i controlli severi da parte delle Autorità competenti». È invece in ambiente domestico che bisogna prestare attenzione. I patogeni responsabili, che si trovano negli alimenti, «sono in grado di riattivarsi non appena la condizione ambientale torni idonea, producendo la tossina botulinica che è la più potente e pericolosa presente in natura. Se ingerita causa il botulismo alimentare, una malattia neurologica caratterizzata da paralisi flaccida, a livello muscolare, a esordio variabile», ricorda Ricci.
L’antidoto
Fortunatamente – indicano gli esperti del Centro antiveleni in una nota – esiste l’antitossina botulinica che, se viene somministrata tempestivamente, può trattare in modo efficace la malattia. L’indicazione a questa terapia viene valutata caso per caso e in accordo con il Centro Antiveleni. Nello specifico il centro diretto da Ricci, nella sua ormai decennale esperienza «ha trattato 4 casi di origine alimentare e uno a seguito della somministrazione di tossina botulinica a scopo estetico».
Le precauzioni in casa
Gli esperti suggeriscono alcuni accorgimenti da seguire a casa per ridurre il rischio di avvelenamento da botulino. «Se l’alimento ha visibili segni di alterazione, sia nell’aspetto sia nell’odore, è fortemente sconsigliato l’assaggio. L’alimento potrebbe non essere stato prodotto o conservato nel modo corretto e divenuto quindi terreno fertile per la proliferazione di diversi microorganismi, non necessariamente riguardanti il botulino, responsabili però di altre forme di disturbi clinici. Nelle preparazioni casalinghe – ribadiscono – è estremamente fondamentale rispettare le norme igieniche usando utensili puliti e contenitori integri». È necessario anche «adottare tutti gli accorgimenti che impediscono la creazione di un ambiente favorevole alla riattivazione delle spore durante la conservazione».