Von der Leyen da Xi: «Ridurre divergenze ed attriti. L’Ue vuole riequilibrare i legami»
Cina e Unione Europea provano a riannodare il filo della comunicazione diretta, nel mezzo della guerra dei dazi, con l’unica piena convergenza allo stato possibile sulla lotta ai cambiamenti climatici. Il piano di Pechino per l’aggiustamento delle relazioni bilaterali l’ha formulato il presidente Xi Jinping alle sue controparti, i presidenti del Consiglio e della Commissione europei, Antonio Costa e Ursula von der Leyen, assicurando che le sfide attuali «che l’Ue affronta non provengono dalla Cina». Xi ha proposto rispetto reciproco e consolidamento del partenariato; adesione ad apertura e cooperazione, gestione adeguata di differenze ed attriti; infine, tutela di multilateralismo e regole dell’ordine internazionale. Von der Leyen, invece, ha avvertito che i rapporti Ue-Cina richiedono «soluzioni concrete» a lamentele di lunga data, altrimenti si rischia l’insostenibilità. «Con l’approfondirsi della nostra cooperazione, si sono accentuati gli squilibri. Abbiamo raggiunto un punto di svolta», ha detto la presidente della Commissione, all’avvio dei colloqui di oltre due ore, colazione di lavoro inclusa. «Riequilibrare le nostre relazioni non è più facoltativo, è essenziale. Devono essere di reciproco vantaggio», ha rincarato.
«Non sempre la vediamo allo stesso modo. Eppure, abbiamo interessi comuni nel perseguire relazioni costruttive e stabili. C’è bisogno di progressi concreti su commercio ed economia», ha rincarato Costa. All’ex premier portoghese è spettato, al 25/mo summit dei leader coinciso con i 50 anni di relazioni diplomatiche, il compito apparente di `poliziotto cattivo´, in base alle parti pubbliche dei colloqui nella Grande sala del popolo. È stato lui a sollevare il problema dei diritti umani e soprattutto la vexata quaestio della guerra della Russia all’Ucrainae dell’influenza che la Cina può «esercitare» su Mosca affinché «rispetti la Carta dell’Onu e ponga fine all’aggressione» contro Kiev. Le attese del summit era basse alla vigilia, testimoniate dalle dure trattative per il via libera al bilaterale tra Xi e Costa-von der Leyen. «Vertice di svolta? Difficile che possa accadere con la Cina – ha riferito all’ANSA uno dei partecipanti Ue ai colloqui – Sarebbe più giusto parlare di elementi positivi», tra Xi impegnato più a tracciare «le strategie» e il premier Li Qiang a «scendere nel pratico», soprattutto nel forum con la comunità business ospitato dal ministero del Commercio. I pochi «elementi» li ha citati von der Leyen in conferenza stampa congiunta con Costa, in serata, tra la presa di coscienza di Pechino della sovraccapacità e il via libera cinese al meccanismo aggiornato per le spedizioni dei minerali di terre rare verso l’Europa, ultimo punto di maggior attrito. «I dati sull’interscambio con la Cina rivelano un crescente squilibrio», ha detto la presidente della Commissione, puntando il dito sulle distorsioni in aumento e le barriere «all’accesso al mercato» mandarino.
La leadership cinese, sulla cosiddetta «involuzione» (la feroce guerra interna al ribasso dei prezzi), «si è dichiarata disposta a sostenere di più la parte sui consumi e meno quella sulla produzione. È importante». I settori cruciali, quali «acciaio, pannelli solari, veicoli elettrici, batterie, e la produzione sovvenzionata non corrispondono alla domanda interna cinese, e quindi la sovraccapacità va verso altri mercati», mettendo a rischio «la nostra competitività industriale in un momento di investimenti significativi», ha notato von der Leyen. Che ha lanciato un monito: «Dobbiamo vedere progressi su questo tema, perché sarebbe molto difficile per l’Ue mantenere il suo attuale livello di apertura». Dopo l’impegno a «intensificare» con Pechino l’azione contro il cambiamento climatico e la conferma dell’obiettivo di intesa «soddisfacente» con gli Usa sui dazi, il nuovo affondo sulla Russia. «Come la Cina continua a interagire con Putin sarà un fattore determinante per le nostre relazioni», ha assicurato von der Leyen. Il banco di prova a fine agosto, quando il capo del Cremlino sarà al vertice Sco di Tianjin e poi alle celebrazioni del 3 settembre per gli 80 anni della vittoria cinese contro l’occupazione del Giappone militarista.