di
Valeria Crippa
L’étoile lancia la sua Festa Ondance a Milano: dal 3 al 7 settembre, dedicata allo sport. E racconta il suo rapporto con le discipline diverse dalla danza: «Del tennis mi affascina il fairplay, il calcio non mi ha mai tentato»
C’è da aspettarsi che, per l’edizione 2026 della sua Festa Ondance, danzerà indossando direttamente il tricolore. Per il momento Roberto Bolle, simbolo italo-milanese sempre più proiettato all’estero anche grazie al recentissimo Cavalierato per le arti assegnatogli dalla Francia, dedica al tema dello sport l’imminente ottava edizione, in programma dal 3 al 7 settembre all’Arco della Pace e non più in piazza Duomo, inserita nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, con la novità di un raddoppio del tradizionale «Ballo in Bianco», cui si aggiungerà il «Ballo Rosso» sul «Boléro» di Ravel.
Per l’étoile della Scala, lo sport è una passione secondaria rispetto all’amore per il balletto che ha dominato la sua vita da cinquantenne dal fisico perennial: «Fin da bambino — racconta — ho praticato nuoto e un po’ di judo nei campi estivi dei boy scout. Il nuoto è uno sport che sviluppa il corpo in modo molto armonico nell’elemento acqua che adoro, ho praticato anche sub con immersioni alle Filippine e Maldive. Palestra? Più che altro, esercizi di Pilates e yoga. Niente pesi, mi basta sollevare le ballerine. Nella mia routine di allenamento quotidiano, gli esercizi a corpo libero durano in tutto un’ora e mezza tra addominali, dorsali, plank, flessioni, senza macchine». La sirena del calcio non l’ha mai tentato, nonostante i cachet astronomici, mentre il tennis l’ha sempre affascinato, anche prima dell’era Sinner. «Nel tennis — dice — c’è anche una componente mentale fortissima, bisogna essere grandi atleti ma anche tattici. È uno sport che mi colpisce per il grande fairplay, con omaggi all’avversario sia che si vinca sia che si perda. In generale non sono un tifoso, ma mi piace seguire le squadre e le gare alle Olimpiadi».
È infatti questa di Ondance un’edizione già protesa verso le Olimpiadi di MilanoCortina, le cui installazioni allestite in Piazza Duomo sono state tra i motivi che hanno portato alla scelta di spostare il quartier generale della Festa all’Arco della Pace: «Qui c’è molto più spazio a disposizione per le open class, gli show, i Balli collettivi — dice Bolle, ideatore, direttore e anima di Ondance —. Già dall’anno scorso pensavo a un luogo diverso per rinnovare il Ballo in Bianco, la lezione collettiva alla sbarra: quest’anno sarà all’Arco, con la possibilità di avere 2.200 ragazzi, in diretta su Rai 1». L’Arco della Pace dividerà la Festa in due aree, la prima dalla parte del Parco Sempione dove si terranno il «Ballo in Bianco» e il «Ballo Rosso», la seconda compresa tra l’Arco e Corso Sempione, dove saranno allestite le pedane per le open class gratuite, le serate danzanti e gli incontri.
Due talk vedranno come ospiti due campionesse del pattinaggio: Arianna Fontana, l’atleta più medagliata di sempre ai Giochi Olimpici Invernali, e l’olimpica Carolina Kostner, Ambassador di Milano Cortina 2026. «È lo sport che più si avvicina alla danza — continua Bolle —; è interessante vedere similitudini e differenze nella preparazione fisica e mentale di due campionesse». Gongola mentre cita i dati del Rapporto Siae 2024 che certifica un incremento del pubblico del balletto del 12,7%: «Lo sforzo di spingere la danza a vari livelli, dalle piazze alle arene alla tv, ha dato risultati concreti».
Tra i vari appuntamenti di Ondance, anche la presentazione dell’ultimo libro Rizzoli che celebra i cinquant’anni dell’étoile con un excursus di immagini che lo ritraggono bambino alla Scuola di Ballo fino agli scatti patinati di maestri dell’obbiettivo, da Annie Leibovitz a Mario Testino, da Bruce Weber a Fabrizio Ferri, con testimonianze vip, come Anna Wintour e Sting.
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27 agosto 2025 ( modifica il 27 agosto 2025 | 07:26)
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