Tempo di lettura 4 minutiUn romanzo che sa parlare ai ragazzi e appassionare gli adulti, una storia genuina, ricca di colpi di scena e perfettamente calata nella New York degli anni Venti.

Disclaimer: chi scrive questa recensione ha letto alcuni dei romanzi d’avventura per ragazzi di Davide Morosinotto e ritiene che La più grande e soprattutto Il rinomato catalogo Walker & Dawn siano tra i migliori titoli di narrativa per giovani adulti pubblicati in Italia negli ultimi anni.

Questa premessa è necessaria per inquadrare l’opera di uno scrittore che, con Il rinomato catalogo Walker & Dawn (Mondadori), ha conquistato premi prestigiosi come il Frignano Ragazzi 2016, il Gigante delle Langhe 2017 e soprattutto il Premio Andersen come “Miglior libro oltre i 12 anni”. Non solo: il romanzo è stato tradotto e venduto in diversi paesi, tra cui la Germania, affermando Morosinotto anche a livello internazionale.

Il Catalogo rappresenta in qualche modo la sua opera più famosa, talmente forte da diventare inevitabile termine di paragone all’interno della sua produzione. Quando si cita questo autore, infatti, subito la memoria corre a quel libro, e non per niente le case editrici con le quali l’autore pubblica richiamano spesso questo titolo nelle quarte di copertina e nei comunicati stampa. Ma la domanda che aleggia, ogni volta che arriva un nuovo titolo, è sempre la stessa: sarà all’altezza del Catalogo?

Passiamo all’intreccio del libro e poi ne riparliamo.

Prima però mi preme fare una menzione particolare per La più grande (Rizzoli), che a mio avviso è il romanzo più riuscito di Morosinotto. Racconta l’incredibile storia di Shi Yu, una ragazzina cinese che da orfana poverissima riesce a diventare una delle piratesse più temute e leggendarie dei mari d’Oriente. È un romanzo di formazione travestito da avventura epica, in cui il coraggio e la determinazione della protagonista illuminano un mondo duro, popolato da nemici, tempeste e battaglie navali mozzafiato. Un libro che tiene insieme intensità emotiva, respiro storico e puro piacere narrativo.

 Trama de Il leggendario tesoro di Hell Gate

La storia si muove su due linee temporali che si avvicendano. 

Nel novembre del 1780, a New York, la fregata britannica HMS Hussar affonda nelle acque insidiose dell’Hell Gate, lo stretto più pericoloso dell’East River, trascinando con sé nascosto nella stiva un misterioso tesoro. La leggenda di quel naufragio, mai dimenticato, riecheggia a lungo tra i vicoli della città.

Più di un secolo dopo, negli anni ’20, cinque ragazzi  – Rino, Mario, Tommy, Amy e Lucy -, gli Scarafaggi, come ribattezzati da una banda rivale di ragazzi più grandi, si muovono per le vie di East Harlem. Sono figli di famiglie immigrate povere, cresciuti in un quartiere difficile, ma con un’energia inesauribile e un sogno comune: vincere almeno una volta contro la vita, che fino a quel momento li ha resi sempre perdenti.

La loro avventura comincia in modo inaspettato quando sotto un ponte ferroviario trovano un cadavere. L’uomo custodisce in un calzino una scatola di fiammiferi della Diamond Company: un oggetto banale che nasconde però al suo interno indizi preziosi, enigmi da sciogliere e un legame diretto con il tesoro scomparso dell’Hell Gate.

Da quel momento, per i cinque amici ha inizio una caccia che li spinge a inseguire mappe, codici, misteri e segreti sepolti nel passato della città. Lungo il percorso, l’atmosfera di New York prende vita: le strade di Harlem, i viali di Central Park, i moli dell’East River diventano scenari di un’avventura fatta di coraggio, pericoli e scoperte.

Le due storie – quella del naufragio e quella degli Scarafaggi – procedono parallele, avvicinandosi sempre più fino a intrecciarsi. Il lettore si ritrova così immerso in una doppia avventura: una leggenda storica che ha radici reali e il sogno di cinque ragazzi che lottano con tutte le forze per trasformarla in una vittoria personale.

 

Il punto di forza de Il leggendario tesoro di Hell Gate è senza dubbio il ritmo narrativo: la scrittura è rapida, senza pause superflue, alternando con naturalezza i capitoli ambientati nel passato e quelli nel presente. Davide Morosinotto costruisce un meccanismo avvincente, quasi cinematografico, in cui ogni indizio porta al successivo, e il lettore si ritrova a girare pagina dopo pagina spinto dalla stessa urgenza degli Scarafaggi.

Morosinotto prende spunto da eventi storici, come il naufragio realmente accaduto della HMS Hussar a Hell Gate, e li trasforma in una leggenda avvincente. E accanto vi fa muovere ragazzi comuni, con sogni, fragilità e un grande desiderio di riscatto. Il contrasto tra la durezza della vita quotidiana a East Harlem e l’ebbrezza di una caccia al tesoro fa emergere non solo l’avventura, ma anche il bisogno universale di coraggio e speranza.

Questa miscela rende la lettura coinvolgente per i giovani, ma stimolante anche per gli adulti: il romanzo non si limita a divertire, apre scenari, invita a esplorare New York e la sua storia, e soprattutto riesce a trasformare una leggenda marinaresca in una prova di coraggio e amicizia senza tempo.

Con questo libro Davide Morosinotto forse non riuscirà ancora a superare l’ombra lunga del Catalogo, ma ci regala un’avventura da non perdere. Il leggendario tesoro di Hell Gate è un romanzo che sa parlare ai ragazzi, ma che può appassionare gli adulti alla ricerca di una storia genuina, ricca di colpi di scena e perfettamente calata nella New York degli anni Venti. Tra le sue pagine si respirano non solo mistero e avventura, ma anche la vita quotidiana di East Harlem, gli aneddoti, le curiosità e lo spirito di una città che, all’inizio del secolo scorso, era il crocevia di speranze e sogni per intere generazioni di immigrati europei e non.

Recensione a cura di Damiano Sabuzi Giuliani

Il leggendario tesoro di Hell Gate
Davide Morosinotto
Mondadori, 2025
pp.489, 17 euro

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