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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse europee si muovono incerte, all’indomani di una seduta “in rosso”, a causa del rischio sempre più concreto di una crisi di Governo in Francia. Mentre i riflettori restano puntati sul fronte geopolitico, con la situazione a Gaza sempre più critica e il fronte ucraino in stallo, tiene banco anche la guerra commerciale: da oggi i dazi americani all’India, formalmente giustificati dai massicci acquisti indiani di energia russa, raddoppiano al 50%, con il primo ministro Narendra Modi a caccia di nuovi mercati per assorbire il colpo sull’export del Paese.

Lievi cali per il FTSE MIB di Milano, mentre “tiene” il CAC 40di Parigi che rimbalza dopo i ribassi della vigilia (dal voto europeo di giugno 2024, l’indice francese è il peggiore del continente e lo spread dei titoli di Stato si è allargato più che altrove, situazione che non è destinata a migliorare ora che il primo ministro Francois Bayrou ha chiesto un voto di fiducia per l’8 settembre in risposta alla crescente opposizione contro la sua manovra di bilancio per il 2026). Giù anche il DAX 40 di Francoforte, con il calo della fiducia dei consumatori in Germania a settembre (a -23,6 punti) e la discesa del barometro Ifo sull’occupazione di agosto.

A Milano banche sotto i riflettori, bene i petroliferi

Sull’azionario milanese, restano sotto i riflettori le banche: risiko del settore a parte, secondo indiscrezioni di stampa, il Governo intende negoziare con gli istituti i termini di un contributo per fornire liquidità aggiuntiva alle finanze pubbliche in vista di possibili tagli fiscali nel 2026. Nel frattempo, Unicredit è in rialzo, dopo che Citi ha riavviato la copertura con rating “buy” e target price di 74 euro. Bene il lusso, con Ferrari, Moncler e Brunello Cucinelli, quest’ultima alla vigilia dei conti. Positivi i petroliferi, Tenaris e Saipem. In coda Diasorin: alla vigilia in netto rialzo, scende dopo che JPMorgan ha avviato la copertura con giudizio “underweight” e prezzo obiettivo di 75,4 euro.

Petrolio poco mosso con occhi su dazi Usa-India

Il petrolio, in calo alla vigilia, è poco mosso, mentre sono venute meno le speranze di un accordo tariffario tra Stati Uniti e India (-0,03% a 63,23 dollari al barile il Wti e -0,07% a 67,17 dollari il Brent). In leggero calo (-0,5% a 33,38 euro al megawattora) i contratti del gas naturale scambiati ad Amsterdam. Oro in calo (contratto spot -0,35% a 3.381 dollari l’oncia, future -0,1% a 3.388 dollari), ma è atteso un recupero: gli investitori potrebbero spostarsi sugli asset alternativi (tra cui i beni rifugio come il metallo prezioso) se la fiducia nella Fed venisse meno, i rischi per il dollaro e le obbligazioni statunitensi aumentassero e l’inflazione salisse.

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Euro perde quota contro le principali valute

Sul valutario, si indebolisce l’euro a 1,1618 dollari (da 1,1643 alla vigilia) e a 171,67 yen (da 171,586). Il cross dollaro/yen è a 147,737 (da 147,367). Sull’obbligazionario, da segnalare che negli Stati Uniti si è allargato al massimo dal 2021 il differenziale tra i Treasury a 2 e 30 anni: il mercato sconta tagli dei tassi nel breve, ma teme che la Fed perda il controllo dell’inflazione nel lungo termine.