Cinque teste di serie eliminate nel torneo maschile, otto in quello femminile dopo il primo turno agli US Open. Sebbene soprattutto tra le donne la quota possa considerarsi piuttosto alta, non c’è quasi stata, però, quella sensazione di gran quantità di sorprese che a volte caratterizza i match d’esordio negli Slam.
In campo maschile, il colpo di maggior spessore lo ha messo a segno Benjamin Bonzi nei confronti di Daniil Medvedev. Il francese ha eliminato il russo in un incontro del quale s’è già detto e scritto di tutto per come è evoluto, tra l’ingresso incauto del fotografo (che non può più accedere all’impianto per il 2025), la rimonta e poi la furia dell’ex numero 1 del mondo e quant’altro.
Si è trattato di una delle tre eliminazioni eccellenti nella parte bassa, ma le altre riguardano le teste di serie note come basse, considerato che Medvedev era la numero 13. E anche i match spesso lasciavano supporre che qualcosa sarebbe accaduto. Il caso è quello dell’olandese Tallon Griekspoor, numero 29, cui il francese Adrian Mannarino ha concesso nove game e rifilato un 6-0 nel terzo set. Un po’ più complessa la questione di Alex Michelsen, numero 28: l’americano è un forte giocatore, ma difetta in costanza e nel frattempo l’argentino Francisco Comesaña ha effettivamente dimostrato di poter giocare anche sul veloce. Nella parte alta non c’è più il solo Ugo Humbert, numero 22, ma anche il francese, se si eccettua l’erba, è da molto tempo in crisi di risultati. E in più trovare l’australiano Adam Walton, che su questi campi si trova bene, non gli ha di certo giovato. Colpi sono stati sfiorati da Matteo Arnaldi, Francesco Passaro e Jesper de Jong, ma contro i due italiani e l’olandese si sono imposti al quinto l’argentino Francisco Cerundolo, Flavio Cobolli e Brandon Nakashima. A proposito di quinti set: se ne sono giocati già nove.
In campo femminile, invece, un paio di situazioni effettivamente inattese ci sono state. Madison Keys, che veniva comunque da una discreta serie di risultati, ha vissuto una specie di “effetto Stosur” (si sa che l’australiana quasi non riusciva a giocare a Melbourne, tanta era la pressione addosso che si metteva), uscendo di scena contro la messicana Renata Zarazua, un’avversaria pericolosa in casi come questo perché capace di esaltarsi contro determinate giocatrici. Vero che gli States hanno stelle in quantità (Coco Gauff, che pure ha rischiato con l’australiana Ajla Tomljanovic, Jessica Pegula e Amanda Anisimova), ma si tratta comunque di un colpo pesante e un aiuto soprattutto per Kostyuk, che ha la strada quasi spianata verso gli ottavi, e il duo ceco Muchova-Noskova, se l’una ritrova continuità o l’altra mantiene costanza.
A far rumore anche l’eliminazione di Elina Svitolina: l’ucraina si era sempre ben distinta quest’anno negli Slam, e a New York nel 2019 aveva raggiunto la semifinale, ma stavolta si è fatta davvero sorprendere dall’ungherese Anna Bondar, un fatto particolare perché l’aveva già affrontata al Roland Garros e a Wimbledon battendola. Stavolta la magiara si è presa la sua rivincita sulla numero 12 del seeding. E con lei sono tre le teste di serie tra le prime 16 ad aver dovuto abbandonare New York.
Nella parte bassa sta continuando a stupire Laura Siegemund: la tedesca, già ai quarti a Wimbledon con quasi scalpo di Aryna Sabalenka, sorprende anche la russa Diana Shnaider, numero 20 del tabellone. Out anche Sofia Kenin (26), cui va dato però atto di aver avuto una stagione in cui è risalita molto, e questo completa il quadro delle giocatrici comprese tra le teste di serie fuori nella parte bassa. Nella parte alta la recente sensazione canadese Victoria Mboko è uscita subito, da numero 22, ma il problema qui stava nell’accoppiamento: la ceca Barbora Krejcikova, che nessuna voleva tra le “unseeded”. Un discorso assimilabile a quello di Anastasia Pavlyuchenkova, la veterana russa che ha rimontato l’ucraina Dayana Yastremska, testa di serie numero 30. Di altri due match sono diverse le dinamiche: quello tra la filippina Alexandra Eala con la danese Clara Tauson (14) era già annunciato tra gli incontri di cartello dopo il sorteggio, ed Eala, tra le rivelazioni dell’anno, si è fata trovare pronta, mentre l’uscita della russa Veronika Kudermetova ha davvero sorpreso tutti. L’ex top ten, ora 24 del seeding, ha subito l’indonesiana Janice Tjen, giocatrice in cui più d’uno ha rivisto l’incanto di Ashleigh Barty (in piccolo, considerata anche l’evoluzione tennistica della 23enne di Giacarta).
E ora, nei secondi turni, attenzione a questi match. Tra le donne: Kalinskaya (29)-Putintseva, Gauff (3)-Vekic, Frech (28)-Stearns, Muchova (11)-Cirstea, Navarro (10)-McNally, Rybakina (9)-Valentova. Tra gli uomini: Paul (14)-Borges, Diallo (31)-Munar, Rune (11)-Struff.