Un problema ricorrente per Jannik. Nel suo caso favorito dai periodi di stop. Ecco il parere dell’esperto

Francesco Palma

27 agosto 2025 (modifica alle 13:46) – MILANO

Jannik Sinner ha aperto alla grande la sua campagna americana, battendo agevolmente Kopriva (6-1, 6-1, 6-2) in un’ora e 37 minuti al primo turno degli Us Open. Lo ha fatto, però, con l’anulare della mano destra fasciato. Tutto tranquillo: nessun infortunio, “solo” una vescica comunque fastidiosa, un problema del quale l’altoatesino aveva già sofferto in passato – spesso ai piedi – e che ogni tanto si ripresenta. Tanto che Sinner voleva allenarsi subito dopo la partita, avendoci messo poco a liberarsi dell’avversario, ma coach Vagnozzi glielo ha impedito per evitare che forzasse troppo.

Sinner e le vesciche: cosa sono e perché compaiono—  

“La mano non sta male, solo una piccola vescica che mi viene sempre quando sto qualche giorno fermo” ha raccontato Sinner alla fine della partita. Come spiegato da diversi studi effettuati negli ultimi anni, se notoriamente le vesciche sono associate – soprattutto negli sportivi – a uno sfregamento ripetuto della pelle degli arti interessati, come possono essere le mani dei tennisti, anche i periodi di stop possono favorirne la comparsa. Uno studio del 2022 effettuato su 145 canottieri professionisti – principalmente americani e britannici – ha spiegato proprio che la pelle in qualche modo si “adatta” alle vesciche formando dei calli, e l’assenza di questo adattamento – dovuto a un periodo di pausa – riduce la resistenza della pelle. Nel momento in cui i calli si indeboliscono o si riducono la pelle diventa quindi vulnerabile. Come aveva già spiegato a Gazzetta Active il dottor Antonio Costanzo, responsabile di Dermatologia dell’Humanitas di Milano, proprio in relazione alle vesciche di Sinner (in quel caso ai piedi), è anche una questione di predisposizione: “Ci possono essere persone più predisposte per via della pelle umida o al contrario troppo secca. Quasi sempre, queste lesioni originano in sede intraepidermica (nello spessore dell’epidermide) o tra l’epidermide e il derma e possono verificarsi ovunque ci sia attrito, ad esempio sulla pianta del piede, sul tallone o tra le dita dei piedi”.

Le cause e i sintomi e come agire sulle vesciche—  

Una ricerca pubblicata nel 2024 sul Journal of Athletic Training spiega che la comparsa delle vesciche è legata a tre fattori principali:

  • movimento dell’osso sottostante
  • elevata forza di attrito
  • ripetizione di eventi di deformazione cutanea

Come ha spiegato il dottor Costanzo, le vesciche “comportano bruciore, dolore, arrossamento e prurito”. Inoltre, proprio come ha fatto Sinner, il dottore ha spiegato anche che se la vescica è piccola si può provare a coprire e aspettare che si riassorba spontaneamente: “Se la vescica è ancora piccola e poco o per niente dolorosa, è consigliabile coprirla con un piccolo cerotto per proteggerla e aspettare il riassorbimento spontaneo, che avviene in due o tre giorni. Infatti la pelle costituisce una barriera naturale contro i batteri e riduce i rischi d’infezione. Se invece sono più grandi e dolorosi bisogna drenare il liquido accumulato sotto la pelle, lasciando però intatta la pelle sovrastante”.