ROVIGO – «La Femi-Cz Rugby Rovigo Delta comunica che il giocatore Stefano Lugato ha deciso di rescindere il contratto che lo legava ai Bersaglieri, non farà dunque parte della rosa per la stagione 2025/26».
Questo il comunicato con il quale la società rossoblù ha ufficializzato ieri 26 agosto l’addio del giovane pilone sinistro rodigino, facendo luce su un interrogativo che si erano posti coloro che non lo avevano visto nella lista giocatori e agli allenamenti iniziati il 31 luglio. A soli 24 anni, ne compirà 25 il 17 dicembre, Lugato lascia il rugby per dedicarsi al lavoro nel distributore di famiglia in città. La squadra perde un rodigino doc, cresciuto nella Monti Junior e protagonista, pur con poche presenze a causa di due gravi infortuni, degli scudetti 2021, 2023, 2025 e della Coppa Italia 2025.
APPROFONDIMENTI
Da fonti vicine al giocatore si era sparsa la voce che il motivo dell’addio fosse la scarsa sintonia con il coach e lo staff tecnico, che gli hanno concesso una manciata di minuti in campo la scorsa stagione, vista la forte concorrenza nel ruolo di Emanuele Leccioli, Alessio Sanavia e dell’emergente Andrea Della Sala. Interpellato tramite l’ufficio stampa rossoblù, Lugato ha preferito non rispondere, affidandosi al comunicato della società. Il quale, di fatto, smentisce le voci e parla di una scelta di vita.
«Purtroppo Stefano ha deciso di smettere per motivi di lavoro – afferma il ds Polla Roux – Aveva un altro anno di contratto, spero un giorno possa tornare a giocare. Dispiace molto che un ragazzo così giovane smetta. Se riuscirà a conciliare il lavoro e il rugby, noi lo aspetteremo a braccia aperte. Un augurio per il suo futuro, con la speranza di rivederlo in campo». Il club lo ringrazia per l’impegno dimostrato e per aver sempre onorato la maglia rossoblù in ogni partita.
I COMMENTI
«È una scelta di vita – fa eco l’head coach Davide Giazzon – Ha deciso di dare priorità al lavoro, forse il suo futuro è più lì che nel rugby. Da parte mia nessun problema con lui. Mi dispiace che lasci, perché è un ragazzo di Rovigo, è un giovane e negli ultimi due anni è stato fermo praticamente uno e mezzo a causa di infortuni alla spalla, al collo e alla schiena. La scorsa stagione è rientrato dai problemi fisici dopo mesi e ha avuto poco spazio, giocando solo 4-5 partite, perché ha trovato davanti una sana concorrenza. Ho sempre detto chiaramente a tutti i ragazzi che questo è il tipo di concorrenza che voglio, perché alza il livello delle performance individuali e di squadra».
La maniera giusta per rimettersi in gioco per Lugato sarebbe scendere di categoria, andando in serie A2 al Borsari Badia. Dove si è costruito il trampolino per diventare un pilastro del Rovigo proprio Leccioli e dove l’anno scorso è approdato anche l’azzurrino Nicola Bolognini per fare minutaggio, solo per restare ai piloni. Una Badia tra l’altro corto in prima linea, dove sarebbe titolare, e con un allenatore come Stefano Bordon che gli trasmetterebbe l’autentico spirito rodigino. Qui Stefano potrebbe conciliare meglio che a Rovigo lavoro e rugby. Contattato dai dirigenti badiesi, però, il giocatore ha risposto con un no. Speriamo ci ripensi. A 24 anni, se davvero lo vuole e ne ha le qualità, ha tutto il tempo per riprendersi una maglia dei Bersaglieri.