Pubblicato il 21/07/2025 – 15:00 CEST
•Ultimo aggiornamento
15:47


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All’Expo 2025 Osaka, nel Kansai, in Giappone, il Paese sfrutta i suoi punti di forza nazionali – artigianato, cucina e scienza all’avanguardia – per affrontare le sfide globali più urgenti. 

Nella settimana dal tema “Le necessità della vita: cibo, vestiti e riparo”, il cibo è stato al centro dell’attenzione, con un focus sulle pratiche sostenibili profondamente radicate nella cultura giapponese. I visitatori hanno collaborato con artigiani alla costruzione di un tradizionale barile kioke usato per la fermentazione della salsa di soia, simbolo della collaborazione nella sostenibilità. 

All’interno della mostra “Relay the Food”, le discussioni si sono concentrate sulla nutrizione e sulla salute del pianeta. Lo chef stellato Michelin Murata Yoshihiro, CEO ed Executive Chef del Kikunoi, ha sottolineato i benefici a basse emissioni di carbonio della cucina giapponese, che è incentrata sulle verdure, povera di carne e spesso preparata senza olio. “Questo modo di cucinare e di pensare”, ha affermato, “è un vantaggio per la salute del mondo.”

João Campari, Global Lead for Food and Agriculture presso il WWF International, ha messo in guardia sul fatto che lo spreco alimentare è un problema critico: “Stiamo sprecando circa il 40% di tutto il cibo prodotto”, ha affermato, citando i problemi legati al clima che colpiscono i raccolti e la conservazione inadeguata.

L’innovazione in campo sanitario è passata in primo piano durante la settimana a tema “Salute e benessere”. Il professor Sawa Yoshiki, un rinomato cardiochirurgo e professore straordinario presso l’Università di Osaka, ha presentato i progressi della terapia rigenerativa con cellule iPS (cellule staminali pluripotenti indotte). 

“Per superare la pandemia di insufficienza cardiaca”, ha affermato, “il collasso degli organi potrà essere controllato dalle cellule iPS. È molto promettente.”

Anche l’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante in campo medico. La professoressa Damya Laoui, immunologa belga, ritiene che l’IA sia fondamentale nella personalizzazione delle cure oncologiche: “Ci stiamo orientando verso terapie combinate personalizzate per ogni paziente. È in questo che l’IA può darci una mano.”