Mimmo Cavallaro definisce una vera e propria odissea quella vissuta ieri, in giro da un reparto all’altro dell’ospedale, di Locri. L’artista era giunto nel nosocomio per accertamenti e cure necessarie al figlio dopo una caduta accidentale. Nulla di grave, eppure il diritto all’assistenza sanitaria pubblica si è trasformato in un’impresa, come racconta lo stesso Cavallaro in un post.

“Ieri mattina – spiega – alle 10 ho dovuto recarmi d’urgenza all’ospedale di Locri con mio figlio che, a seguito di una caduta accidentale, aveva bisogno di accertamenti e di una radiografia al gomito”. 

Al pronto soccorso, afferma il cantautore, “la situazione era caotica: tanta gente in attesa da ore, personale teso e oberato di lavoro, e una forte sensazione di disorganizzazione”.

Dopo una lunga attesa per l’accettazione, padre e figlio sono stati indirizzati prima al reparto di ortopedia per la visita, poi a radiologia per effettuare la lastra. “Una volta fatta la radiografia – continua Cavallaro – ci dissero di attendere il referto da portare a ortopedia. L’attesa però si prolungava: lo sportello chiudeva, erano ormai passate le 14. Dopo diversi tentativi, tra radiologia, pronto soccorso e ortopedia, con informazioni spesso discordanti e la sensazione di girare a vuoto, finalmente un addetto del pronto soccorso ci consegnò il referto. Lo portammo in ortopedia, dove un gentilissimo dottore cubano visitò mio figlio e, per fortuna, escluse fratture”.

Stanchi ma sollevati per l’esito positivo, Cavallaro e il figlio sono riusciti a tornare a casa alle 17.

“Tutto questo lo raccontiamo – precisa l’artista – non per polemizzare con qualcuno, ma per denunciare una situazione che purtroppo si conosce da tempo e che ancora non ha trovato soluzione”. 

La denuncia di Cavallaro segue quella clamorosa di un altro paziente, di appena pochi giorni. Le parole del cantautore sono accorate ma perentorie: “La questione sanitaria dell’ospedale di Locri è grave e richiede un intervento immediato. Questa terra merita più attenzione: la gente, già provata dai drammi quotidiani legati alla salute, non può ritrovarsi davanti al caos quando ha bisogno del sistema sanitario. Non è polemica, ma la semplice evidenza di una criticità che va affrontata e risolta al più presto”.

Mimmo Cavallaro conclude con un pensiero di solidarietà e comprensione a tutto il personale dell’ospedale di Locri, “in particolare a quello del pronto soccorso, che lavora ogni giorno in condizioni di enorme difficoltà”.