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Un nuovo brevetto Ferrari promette una protezione inaspettata: un sistema automatico pensato per rendere le auto invulnerabili.

Le supercar nate a Maranello hanno sempre spinto sull’aerodinamica, con splitteri bassissimi e frontali affilati. Un vantaggio assoluto in pista, che però diventa un incubo nella vita di tutti i giorni. Rampe, dossi e marciapiedi sono trappole pronte a lasciare segni molto costosi sulla carrozzeria.

Ferrari brevetto

Ferrari, niente più danni (Ferrari) reportmotori.it

Ed è proprio qui che Ferrari ha deciso di intervenire, depositando un brevetto che cambia l’approccio a questo vecchio problema. Niente soluzioni complicate, niente sistemi che aumentano peso o componenti mobili difficili da gestire: la casa del Cavallino ha immaginato una risposta diversa, giocando con la tecnologia che tutti conosciamo, ma applicata in maniera innovativa

Il nuovo sistema Ferrari contro i danni alle appendici aerodinamiche

L’idea è tanto semplice quanto interessante. Un insieme di sensori è in grado di valutare non solo la distanza degli ostacoli, ma soprattutto la loro altezza in rapporto alla luce da terra della vettura. In altre parole, il sistema capisce se lo splitter riesce a passare oppure no.

Ferrari brevetto

Il nuovo sistema Ferrari contro i danni alle appendici aerodinamiche (Ferrari) reportmotori.it

Una volta rilevato un rischio, avvisa il conducente con un segnale acustico, così da lasciargli la scelta di fermarsi. Ma se il guidatore insiste e continua la marcia verso l’ostacolo, la vettura frena da sola, evitando il contatto.

Rispetto ad altri sistemi già presenti sul mercato, la soluzione Ferrari non si affida ai soliti calcoli di velocità ottenuti dai computer di bordo. Il brevetto descrive un metodo basato su rapporti di distanza, con calcolo della velocità in tempo reale.

Un approccio pensato anche per ridurre i margini di errore e ampliare i campi di utilizzo. Non mancano riferimenti a possibili notifiche inviate al telefono o allo schermo dell’infotainment, così da creare un ulteriore livello di protezione.

Il confronto con gli altri costruttori è inevitabile. Porsche, Chevrolet e diversi marchi premium hanno adottato da tempo sistemi di sollevamento dell’asse anteriore, spesso collegati al GPS per riconoscere automaticamente i punti più critici e sollevare il muso quando ci si avvicina.

Una soluzione efficace, ma che porta con sé più peso e componenti meccanici. Ferrari, invece, sembra voler puntare su un’opzione parallela o forse integrabile, che fermi l’auto nel momento in cui l’ostacolo è materialmente insormontabile.

Naturalmente resta la distanza tra brevetto e realtà produttiva. Non è detto che un sistema simile arrivi mai sui modelli di serie, ma è chiaro che il tema interessa.

Con questa mossa, Ferrari dimostra ancora una volta come il lavoro di ricerca non sia limitato al motore o all’aerodinamica esasperata della pista. Anche la vita quotidiana diventa laboratorio di innovazione, perché persino un dosso o una rampa possono trasformarsi in terreno di sfida per chi guida una supercar.