Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini è intervenuto al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, durante l’evento “Luoghi da costruire e vie per raggiungerli”. Parlando del Ponte sullo Stretto di Messina, il vicepremier ha attaccato duramente sindacati e associazioni ambientaliste che si oppongono all’opera.
Ha poi assicurato che i cantieri saranno avviati entro settembre del 2025. Sono però già diversi i movimenti che si stanno organizzando per protestare contro la costruzione del Ponte sullo Stretto.
I numeri di Salvini sul Ponte sullo Stretto
Durante il suo intervento sulle infrastrutture al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha parlato del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Il leader della Lega ha illustrato le previsioni del suo Ministero riguardo i posti di lavoro che l’opera creerà e l’impatto ambientale derivato dalla riduzione del transito dei traghetti. Secondo il Mit:
- saranno generati 120mila posti di lavoro tra diretto e indotto;
- saranno risparmiati 12,8 milioni di tonnellate di Co2 nei primi 40 anni di utilizzo.
Per dare un contesto a questi numeri, nel 2024 l’economia italiana ha generato 363mila posti di lavoro in più rispetto all’anno precedente. I cantieri per il ponte dureranno 6 anni. Per la Co2 invece, nel 2024 in Italia sono stati emessi 9 milioni di tonnellate di Co2 in meno rispetto all’anno precedente.
L’attacco di Salvini a sindacati e ambientalisti
Dopo aver citato questi numeri, il ministro ha duramente attaccato sindacati e associazioni ambientaliste che si oppongono alla costruzione del Ponte sullo Stretto:
Siamo l’unico Paese al mondo che riesce a litigare anche sui ponti. È strano che ci sia qualche sindacato che raccoglie le firme contro un’opera pubblica che dà lavoro a decine di migliaia di operai. Come è strano che ci siano associazioni pseudo-ambientaliste che ritengono il Ponte un danno quando si stima che farà risparmiare 12 milioni tonnellate di Co2 in meno le emissioni nel corso degli anni.
Il riferimento di Salvini è alle numerose associazioni della società civile che hanno protestato contro l’avvio dei lavori per il Ponte, dalle realtà locali a quelle nazionali.
Le posizioni di sindacati e ambientalisti
Il sindacato principale che si oppone alla costruzione del Ponte sullo Stretto è la Cgil, che ha più volte ribadito la sua posizione sulla questione. In un comunicato diffuso il 6 agosto scorso, a seguito degli annunci sull’inizio dei cantieri per il Ponte, il segretario nazionale confederale della Cgil Pino Gesmundo ha spiegato:
Il Ponte sullo Stretto rappresenta una scelta sbagliata e pericolosa. Le priorità dell’Italia sono altre, a cominciare dal completamento del piano di infrastrutturazione avviato dal precedente governo e grazie ai fondi del Pnrr, che prevede opere ferroviarie e autostradali moderne, potenziamento dei porti e interventi per il rifornimento idrico, ma che registra ritardi e riduzioni di finanziamenti, soprattutto al Sud.
La posizione delle principali associazioni ambientaliste italiane è invece di critica nei confronti della valutazione di impatto ambientale, che avrebbe ignorato gli effetti irreversibili della costruzione del Ponte, come scritto da Legambiente dopo il via libera:
Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF Italia hanno correttamente denunciato gli impatti ambientali irreversibili e non mitigabili che per anni sono stati negati. Ne è prova la stessa valutazione d’impatto ambientale che per essere positiva ha dovuto andare in deroga per ragioni di presunti motivi imperativi di rilevante interesse pubblico che hanno descritto un’opera dall’effetto miracolistico, capace di risolvere tutti i mali della Calabria e della Sicilia.