Mukesh Ambani, l’uomo più ricco dell’India e dell’Asia, avrebbe guadagnato oltre 724 milioni di euro dal commercio di petrolio russo tra il 2024 e l’inizio del 2025, contribuendo indirettamente a sostenere la macchina bellica di Vladimir Putin. Lo riportano RBC Ukraine e l’organizzazione svizzera Public Eye, secondo cui la sua compagnia, Reliance Industries, è diventata uno snodo strategico per il greggio di Mosca.

Reliance Industries e le sanzioni

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, l’India si è affermata come uno dei principali acquirenti di petrolio scontato proveniente da Mosca, arrivando a importare 1,5 milioni di barili al giorno a luglio 2024, pari a oltre il 30% del totale nazionale. Reliance, che controlla il più grande complesso di raffinazione al mondo a Jamnagar, acquista il greggio russo, lo trasforma e lo rivende come carburante “indiano” in mercati di Europa, Africa e Asia, eludendo formalmente l’embargo occidentale. Il sistema avrebbe garantito enormi ricavi a Mosca, utili a finanziare la produzione di droni, missili e l’acquisto di armamenti dall’Iran e dalla Corea del Nord. «L’India si è trasformata in una lavanderia a gettoni per il Cremlino», ha accusato il consigliere commerciale della Casa Bianca, Peter Navarro, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno imposto un dazio del 25% sui prodotti indiani per frenare l’afflusso di fondi verso la Russia.

Il fatturato record

Nel frattempo, Reliance ha chiuso il 2025 con un fatturato record di 71,7 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 57,2 miliardi del 2021, con circa il 30% del greggio trattato proveniente dalla Russia. A dicembre 2024 la società avrebbe inoltre siglato un accordo decennale con Rosneft per quasi mezzo milione di barili al giorno, cifra che secondo il Guardian srilankese sarebbe già salita a 700.000. Le accuse non hanno però fermato New Delhi. Il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, durante una recente visita a Mosca, ha respinto le critiche statunitensi: «Non siamo i maggiori acquirenti di petrolio russo, quello è la Cina. Gli Stati Uniti stessi ci hanno chiesto in passato di contribuire alla stabilità dei mercati energetici globali».

L’India, inoltre, sta rafforzando i legami con Mosca attraverso due progetti infrastrutturali strategici: il Corridoio di trasporto Nord-Sud, che collegherà India, Iran e Russia bypassando Suez, e la rotta Chennai-Vladivostok. Secondo fonti di intelligence ucraina riportate dal Kyiv Post, a settembre 2025 San Pietroburgo ospiterà la commissione intergovernativa russo-indiana sulla cooperazione militare, per definire i piani congiunti fino al 2026.


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