Si presenterà domani 29 agosto davanti al gip di Vicenza Chiara Cuzzi A.Z., il 33enne originario di Quinto di Treviso ritenuto il responsabile dell’accoltellamento i un docente 62enne del liceo Brocchi di Bassano. L’uomo (difeso dall’avvocato Enrico Villanova) é attualmente recluso nel carcere di Vicenza. Il pubblico ministero Ginevra Virginia Sturmann lo accusa di tentato omicidio.
A.Z. era un paziente in cura presso il centro di salute mentale di Treviso. Nel 2019 era stato protagonista di una aggressione ai danni della madre, del padre e del fratello avvenuta nella casa familiare di Quinto da cui era stato allontanato. Il processo – era imputato di lesioni aggravate, danneggiamento e minaccia) si era concluso con un non luogo a procedere per effetto del ricovero del 33enne in una comunità. Ma due anni dopo A.Z. avrebbe firmato per le autodimissioni e avrebbe smesso di frequentare il Csm così da rendersi invisibile ai servizi socio sanitari. Da allora avrebbe vissuto alla giornata trovando ospitalità da conoscenti.
Lunedì 25 agosto, intorno alle 7,40, il giovane avrebbe aggredito un insegnante di scuola media superiore che gli aveva rifiutato una sigaretta. L’uomo, centrato ad una spalla, era stata subito ricoverata presso l’ospedale di Bassano e fortunatamente le sue condizioni non avevano destato particolare preoccupazione da parte dei sanitari.
A.Z. è stato il giorno dopo arrestato dai carabinieri dopo una serrata attività di indagine che si era avvalsa delle riprese delle telecamere di video sorveglianza pubbliche e private. Le manette ai suoi polsi erano scattate in particolare grazie al particolare delle scarpe rosse che l’aggressore averebbe indossato ed era stato fermato dai militari dell’Arma nei pressi della stazione ferroviaria bassanese dove pare stesse per prendere un treno. Quando è stato bloccato era calmo e non ha opposto resistenza. I carabinieri, poco lontano dal luogo in cui avrebbe accoltellato il 62enne, hanno ritrovato il manico in ceramica di un coltello. La lama, probabilmente, era rimasta conficcata nella schiena dell’insegnante. Mentre la perquisizione personale effettuata al momento dell’arresto ha dato esito negativo.
Il suo difensore sta ora cercando di entrare in possesso delle sue cartelle cliniche che certificherebbero una grave patologia mentale. Non è escluso che, nel corso dell’interrogatorio di domani, non venga presentata anche una richiesta di perizia psichiatrica e comunque la richiesta di un nuovo ricovero in una struttura di cura.