Un’associazione tra la vaccinazione contro l’herpes zoster e una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari, come infarto e ictus, è stata evidenziata da una nuova revisione sistematica e meta-analisi. I risultati di questo studio, il primo nel suo genere a valutare in modo così completo l’evidenza su questo tema, saranno presentati a ESC Congress 2025, il meeting annuale dell’European Society of Cardiology in programma dal 29 agosto all’1 settembre a Madrid.

Lo studio, finanziato da GSK (azienda che produce un vaccino per l’herpes zoster), suggerisce che la vaccinazione potrebbe rappresentare una nuova strategia nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, che rimangono la principale causa di morte a livello globale. Questi risultati si allineano con il recente Clinical Consensus Statement dell’ESC che identifica le vaccinazioni come un potenziale quarto pilastro nella prevenzione cardiovascolare, affiancandosi a farmaci antipertensivi, ipolipemizzanti e antidiabetici.

La revisione sistematica della letteratura è stata eseguita su tre database scientifici. I ricercatori hanno incluso nella meta-analisi studi clinici randomizzati di fase III e studi osservazionali che valutavano l’effetto della vaccinazione anti-herpes zoster sugli eventi cardiovascolari. In totale, 19 studi sono stati inclusi nella revisione, con 9 che hanno soddisfatto i criteri per la meta-analisi.

I risultati hanno mostrato che la vaccinazione contro l’herpes zoster, sia con il vaccino ricombinante (RZV) che con il vaccino vivo attenuato (ZVL), è stata associata a una riduzione statisticamente significativa del rischio di ictus e infarto. Nello specifico, si è riscontrata una riduzione del rischio relativo di eventi cardiovascolari del 18% negli adulti di età pari o superiore a 18 anni e del 16% in quelli di età pari o superiore a 50 anni. In termini di rischio assoluto, la differenza di tasso variava da 1,2 a 2,2 eventi in meno per 1.000 anni-persona negli studi che riportavano questo dato.

Questi risultati sono incoraggianti e sollevano interrogativi importanti sulla relazione tra infezioni virali e salute cardiovascolare. L’herpes zoster è causato dalla riattivazione del virus della varicella-zoster (VZV), che può rimanere latente nel sistema nervoso. Si ritiene che la riattivazione del VZV possa causare infiammazione e rimodellamento vascolare, portando a complicazioni come l’ictus. La vaccinazione, prevenendo la riattivazione del virus, potrebbe teoricamente ridurre questo rischio.

Tuttavia, come ha sottolineato Charles Williams, Global Associate Medical Director, Global Medical Affairs – Vaccines di GSK, i dati a oggi disponibili hanno delle limitazioni. La maggior parte delle evidenze proviene da studi osservazionali, che non possono stabilire un rapporto di causalità e sono soggetti a bias. Inoltre, questi studi erano principalmente focalizzati sulla prevenzione dell’herpes zoster e non erano specificamente progettati per valutare gli effetti cardiovascolari. Ciò limita la possibilità di generalizzare i risultati a popolazioni ad alto rischio cardiovascolare.

In conclusione, sebbene i dati presentati suggeriscano una promettente associazione tra la vaccinazione anti-herpes zoster e un ridotto rischio cardiovascolare, sono necessari altri studi clinici randomizzati, con un’adeguata potenza statistica e disegnati specificamente per questo scopo, per comprendere appieno se il vaccino possa essere considerato un’efficace strategia di prevenzione cardiovascolare.