Sulla 14ª vittoria consecutiva del 93: “Non ci si abitua mai a vincere, e dobbiamo festeggiarlo ogni volta come se fosse il primo”. Sul 63: “Weekend davvero complicato, dalle prove libere alle qualifiche e poi al GP. C’è stata solo una nota positiva”

27 agosto 2025

Il commento del martedì di Gigi Dall’Igna è uno dei contenuti più attesi dopo ogni GP. Il Dg di Ducati Corse analizza la prestazioni dei suoi piloti. Ecco cosa ha detto dopo Balaton.

Ovviamente si inizia da chi è largamente in testa al mondiale: “Della forza di Marc Marquez non c’è altro da aggiungere a quanto già detto e scritto dall’inizio della stagione. Tutti questi risultati non sono altro che la consacrazione di un campione ritrovato”.

“Non ci si abitua mai a vincere, e dobbiamo festeggiarlo ogni volta come se fosse il primo, sia per stimolare il nostro entusiasmo sia per onorare il suo grande talento. Dobbiamo assaporare al meglio questi momenti ed essere immensamente grati a tutti coloro che, con il loro prezioso lavoro dietro le quinte, hanno contribuito così tanto allo sviluppo del nostro progetto con il massimo impegno, lontano dai riflettori e dalla fanfara mediatica: un grande “grazie” a tutti noi di Ducati Corse”.

Sui competitor: “La varietà di marchi avversari nella classifica finale la dice lunga sulla competitività dei nostri rivali e aggiunge ancora più valore alle nostre vittorie. Per questo motivo, vale la pena menzionare il podio tutto Ducati nella Sprint Race, con i due piloti VR46 che hanno dimostrato la forza sia del team che dei suoi piloti”.

Incitamento e vicinanza a Bagnaia

Sul numero 63: “È stato un weekend davvero complicato per Bagnaia, dalle prove libere alle qualifiche e poi al GP. C’è stata solo una nota positiva, ma importante: le sensazioni provate in gara con le importanti modifiche di setup apportate dopo la qualifying run. Ciò che conta in questo momento non è il risultato della gara in sé, ma il feeling che ha ritrovato sulla moto”.

Ancora: “I risultati arriveranno solo dopo che avrà riacquistato pienamente la giusta confidenza, che comporta anche l’abituarsi a fare cose che dovrebbero essere normali ma che la configurazione precedente non gli permetteva di fare. La prossima tappa sarà quindi importante per confermare la strada scelta: non vediamo l’ora che ciò avvenga. Noi crediamo in Pecco, e lui lo sa”.