L’appartamento a Ginevra di Laetitia Bich è l’esplorazione dell’intimità, manifesto della sua filosofia progettuale.

Nel cuore di Ginevra, tra le mura antiche che racchiudono secoli di storia, ha sede lo studio di Laetitia Bich, architetto di formazione e interior designer per passione e professione. Ha fondato il suo atelier nel 2019, Omoro Studio, attingendo da un vocabolo del giapponese antico che significa “pensiero creativo”. Un nome, una dichiarazione di intenti.

In soggiorno, un quadro dell’artista Li Chevalier© Ramona Balaban

Creare storie con gli spazi

Sei anni, due figli e una pandemia più tardi, Laetitia continua a raccontare storie attraverso gli spazi che crea. «Mi piace così tanto il design d’interni che dopo la laurea ho dirottato la mia attenzione verso questo ambito. Sono affascinata dalla ricerca dei materiali, in particolare da quelli che hanno un’anima da raccontare e che viene espressa dal lavoro degli artigiani», mi spiega – più con gli occhi che con le parole. Oggi lavora principalmente nel residenziale, con il sogno – in futuro – di dedicarsi a hotel e ristoranti, ambiti dove «si può davvero esplorare liberamente il design e l’immaginazione». Ma è nella casa che Laetitia trova il suo terreno più fertile, quello dove la progettazione si intreccia alla psicologia dell’abitare – un tema che le è caro e che ha esplorato a partire proprio dalla sua casa.