Dietrofront Pauline Ferrand-Prévot in vista dei Mondiali di Kigali 2025. Contrariamente a quanto inizialmente annunciato, la portacolori della Visma – Lease a Bike è tra le convocate dalla nazionale transalpina, che a questo punto si candida ovviamente ad un ruolo di primissimo piano alla rassegna africana grazie alla presenza della vincitrice del Tour de France Femmes, che in carriera può vantare già quindici titoli iridati tra strada, ciclocross, MTB e gravel. Dopo le fatiche della trionfale Grande Boucle e le critiche subite per la forma fisica mostrata in gara, PFP sembrava aver chiuso definitivamente la porta al Mondiale di Kigali, ma negli ultimi giorni è dunque tornata sui suoi passi, cambiando un programma che aveva sostanzialmente già definito lo scorso inverno.
“Da un mese a questa parte, dopo la mia vittoria al Tour de France, sto cercando di trovare un buon equilibrio tra cogliere tutte le opportunità che mi si presentano e mantenere il ritmo di vita sano da atleta professionista, che per me è fondamentale – ha scritto su Instagram la classe 1992, subito dopo l’annuncio fatto dalla sua federazione – All’inizio della stagione avevo deciso di non partecipare ai campionati del mondo in Ruanda, per il semplice motivo che, anche se l’anno scorso ha segnato l’inizio del mio ‘processo’ di ritorno su strada, sono uscita dal periodo olimpico fisicamente stanca e mentalmente esausta. […] Detto questo, mi rendo conto che gli anni passano ma non sono tutti uguali. Anche il contesto è davvero diverso (poche gare quest’anno e molta meno pressione per il Tour de France rispetto alle Olimpiadi).”
La già multi-iridata aggiunge dunque di sentirsi “pronta a continuare a dare il meglio di me in modo consapevole e ponderato” e di essere arrivata a questa decisione in accordo “con la squadra e con la nazionale”, pronta a dare il meglio di sé, assieme alle sue compagne, verso “la conquista della maglia iridata”. Anche il selezionatore della squadra femminile francese, Paul Brousse, ha commentato la scelta martedì in un’intervista a L’Equipe. “Alla fine del Tour, la priorità era già quella di recuperare, uscire da tutto il fervore, che ha causato un po’ di stanchezza psicologica e poi, Pauline ha concluso il Tour in condizioni davvero ottime, come dimostra il modo in cui lo ha terminato, e penso che fosse necessario prendersi il tempo per ristabilirsi e riflettere sulla preparazione di questo Campionato del mondo che presenta alcune difficoltà, in particolare a livello climatico: siamo in altura, c’è molta umidità, il che richiede una preparazione specifica”.
La 33enne transalpina si inserisce così tra le grandi favorite e insegue il secondo titolo iridato su strada dopo quello ottenuto nel 2014. Dunque, a più di dieci anni la suo storico trionfo (all’epoca fu detentrice dell’iride in tre discipline diverse) tenta il bis e con lei, a completare la formazione d’oltralpe per la gara in linea di questo mondiale africano, ci saranno Léa Curinier (FDJ – SUEZ), Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly), Juliette Labous (FDJ – SUEZ), Marie Le Net (FDJ – SUEZ), Évita Muzic (FDJ – SUEZ) e Maëva Squiban (UAE Team ADQ).