La superiorità tecnica della McLaren è sconcertante e la sensazione è che gli avversari debbano arrendersi a questa egemonia che non è dettata da un solo elemento della MCL39, ma da un insieme di fattori che hanno reso le monoposto papaya praticamente invincibili.
Mav Verstappen si è fatto una sua idea: “Prima di tutto, la McLaren è decisamente migliore per quanto riguarda la gestione delle gomme. Le mantiene in vita molto meglio di tutte le altre vetture in griglia. Lo si può vedere chiaramente sul bagnato, soprattutto con le intermedie che tendono a surriscaldarsi dopo qualche giro e loro hanno questo aspetto sotto controllo”.
Non solo, ma l’altro aspetto rilevante è la velocità misurabile nelle curve a media velocità, che sono la maggioranza nei tracciati dei 24 GP. E puntuale arriva la conferma di Andrea Stella, team principal McLaren: “È una valutazione facile che emerge semplicemente guardando i dati GPS. Confrontando la nostra velocità con quella di altri team, i dati indicano che la McLaren può generare la massima velocità a centro curva nelle pieghe a media velocità”.
La McLaren ha una capacità di adattamento alle piste e al variare delle temperature che la rende imprendibile al di là dei 299 punti che il team di Woking ha di vantaggio sulla Ferrari, prima inseguitrice nel mondiale Costruttori.
McLaren MCL39: ecco l’ala posteriore portata a Zandvoort è uguale a quella vista in Ungheria
Foto di: Roberto Chinchero
Zandvoort sembra un tracciato fatto apposta per la macchina papaya: la pista che si affaccia sul Mare del Nord richiede una configurazione da medio-alto carico aerodinamico, seguendo i concetti dell’Ungheria che richiedeva a Budapest la massima spinta verticale.
La MCL39 in preparazione nei box olandesi ci mostra l’accuratezza nel lavoro svolto all’interno dei cestelli dei freni. La squadra diretta dal dt, Rob Marshall, ha diverse opzioni per controllare la temperatura nell’intercapedine d’aria che si crea fra i due cestelli.
L’esperienza, infatti, ha insegnato come devono essere gestiti i flussi freschi che devono essere separati da quelli che si riscaldano per il raffreddamento dell’impianto frenante (disco e pinza) e l’immagine del nostro Roberto Chinchero ci mostra come sia possibile orientare l’andamento dell’aria per mantenere costante la temperatura su tutta la superficie del cestello, evitando che ci sia una propagazione di calore sul cerchio e poi sulla gomma che potrebbe compromettere la finestra di funzionamento del pneumatico.
Non stupisce, quindi, vedere una presa d’aria dei freni che consente una maggiore portata d’aria anche se le temperature previste nei Paesi Bassi saranno decisamente più basse di quelle registrate nell’appuntamento magiaro, considerato che ci sarà un elevato rischio di pioggia nel weekend olandese.
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