Al via a Nova Gorica Città dei libri, decimo anno e stavolta nella cornice della Capitale europea della cultura GO!2025. Titolo: “Manifesto”, in un gioco di rimandi. All’opera omonima del poeta Srečko Kosovel prima di tutto, che giusto cent’anni fa levava la sua protesta contro l’uomo robot, e a racchiudere il senso di un festival che non è solo un contenitore di libri, piuttosto un crocevia di esperienze e di visioni, uno spazio di riflessione sui nodi cruciali del nostro tempo.
A portare il loro personale contributo di discussione sono stati invitati alcuni dei più bei nomi della cultura slovena, dallo scrittore Drago Jančar alll’editorialista Ervin Hladnik Milharčič, per citarne alcuni davvero molto noti. Anche dall’estero ospiti di spicco, tra cui particolarmente atteso il filosofo e sociologo francese Didier Eribon. Dall’Italia arriveranno la scrittrice Igiaba Scego, somala di origine e italiana per vocazione (così si definisce) e Adriano Sofri, quest’ultimo in occasione di un incontro sulla memoria del fascismo.
La maggior parte degli eventi saranno concentrati dal 2 al 5 settembre e si svolgeranno nella centrale via Delpinova, dove troveranno posto, con i loro libri, una ventina di editori. Ma nello spirito di comunicazione e di dialogo tra le due realtà goriziane divenute unitamente Capitale europea della cultura, alcuni appuntamenti si terranno anche nella dirimpettaia Gorizia italiana. A Villa de Nordis, protagonista la scrittrice Noëlle Revaz, una delle voci più originali della letteratura svizzero-francese, mentre sarà la casa natale di Carlo Michelstaedter a ospitare un omaggio al filosofo goriziano, genio precoce, morto suicida nel 1910.
“Nei libri c’è tutto, basta leggerli”, ha commentato il direttore del programma di GO!2025 Stojan Pelko durante la presentazione della manifestazione al via domani. Tra parole e musica si era dispiegata la creatività artistica di Ivan Volarič Feo, poeta sloveno tra i più importanti del dopoguerra al centro di una mostra che inaugura il festival in un luogo simbolico della memoria del confine, la Carinarnica, all’ex valico di San Gabriele. E ancora, lo spettacolo: il “Manifesto ai meccanici” di Kosovel diventa una pièce, in scena da martedì 2 settembre per la regia di Marko Čeh.
