Vista verso l’oceano dalla terrazza. La casa è esposta a nord, quindi la terrazza è soleggiata tutto il giorno. Da questo luogo meraviglioso si passano molte ore a osservare la luce e il meteo cambiare sull’oceano o sulle acque di Pittwater.

Foto Prue RuscoeQuesta casa in Australia, una dimora dallo spirito bohémien

È stata per loro una grande sorpresa, dopo molti anni, vedere la casa ancora sul mercato, ancora lì ad aspettarli. Forse era destino! Conquistati non solo dall’architettura, ma soprattutto dalla magia straordinaria della casa – qualcosa di raro, difficile da trovare anche nelle architetture più esemplari – si sono lasciati guidare dal cuore. Progettata tra il 1952 e il 1958 dall’architetto Edwin Kingsbury, la casa aveva una caratteristica che la distingueva da tutte le altre: tutte le pietre, il legno e i materiali da costruzione provenivano dal sito stesso. La casa non era in buone condizioni, ma conservava lo spirito bohémien del passato, quell’epoca hippy che rifiutava i compromessi e abbracciava invece principi e un profondo rispetto per il territorio e per la natura.

L’ingresso al piano rialzato della casa. Da qui si accede al grande living. La pavimentazione del terrazzo é stata pensata da Fiona e realizzata da lei con l’aiuto di validi artigiani. I corrimano in ferro sono stati studiati da Fiona e realizzati da artigiani che sono stai in grado di interpretare i desideri della padrona di casa. Le grandi finestre con infissi in legno duro australiano, sono stati realizzati usando materiali di riciclo.

Foto Prue Ruscoe

Questo ampliamento, simile a una bow window, poggia sulla radice dell’edificio, creando uno spazio esterno coperto e offrendo protezione all’ingresso delle stanze degli ospiti. È stato realizzato un deck per ricavare una zona esterna dedicata all’appartamento indipendente situato al piano inferiore della casa. Quest’ultimo è stato il primo ambiente a essere ristrutturato e ha ospitato i residenti durante il resto dei lavori.

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Le nuove costruzioni si innestano sui muri preesistenti. Dalla terrazza ovest si apre la vista verso la camera padronale, il cui pavimento in cemento “verde” è stato realizzato a sbalzo, per preservare la grotta di roccia naturale sottostante. Gli splendidi alberi di Angophora, che crescono numerosi nel sito, sono stati attentamente conservati attorno alla casa, come vere e proprie sculture viventi.

Foto Prue RuscoeLa ricetta del restauro: materiali locali, spirito originario e variazioni armoniose

È stato affascinante scoprire come i costruttori originari avessero pensato di integrare la struttura nel paesaggio, utilizzando solo materiali locali. Intervenire su una casa storica è sempre una questione delicata: bisogna trarre ispirazione dallo spirito originario e creare variazioni sottili, empatiche e armoniose. Il progetto di restauro e ampliamento è stato affidato a un amico architetto inizialmente riluttante, Rob Brown, dello studio pluripremiato Casey Brown Architecture. «All’inizio, Rob ed io», racconta Fiona, «volevamo imporre la nostra visione all’edificio. Ma molto presto, è stato l’edificio a imporsi su di noi. Così abbiamo iniziato ad ascoltarlo, rendendoci conto che la sua magia intrinseca era fragile.