Continua il ricorso agli ammortizzatori sociali nel polo produttivo Stellantis di Mirafori: dal primo settembre scattano fino alla fine dell’anno i contratti di solidarietà alla Carrozzeria sulla linea della 500 Bev e sulla linea Maserati, alle Presse,  alla Costruzione Stampi, al Mould Shop di Grugliasco e San Benigno Canavese. Sono interessati in tutto 2.297 lavoratori (2.043 operai e 254 impiegati e quadri). Lo rendono i sindacati che, in un comunicato unitario, parlano di nuovi sacrifici economici per i lavoratori e chiedono “l’assegnazione a Mirafiori di un nuovo modello da affiancare alla 500”. La fabbrica torinese, che ha subito un crollo delle vetture assemblate nel primo semestre tra Maserati e 500 elettrica (-21,5%), aspetta l’avvio della 500 ibrida per novembre.

Non è divesa la situaziomne degli altri siti produttivi del gruppo italo-francese che sta procedendo a siglare una serie di accordi con i sindacati per rinnovare gli ammortizzatori sociali: a Termoli 1.823 operai sono in solidarietà fino al 31 agosto 2026 quando, forse, arriverà la produzione del cambio elettronico eDct. A Pomigliano, il più grande stabilimeno italiano del gruppo, ci si è accordati su un ulteriore anno di cassa integrazione in regime di solidarietà in deroga per 3.750 lavoratori. Dovrebbero arrivare due nuovi modelli, ma non prima del 2029. A giugno gli ammortizzatori sociali erano stati rinnovati per i 4.860 metalmeccanici di Melfi.

Il mercato italiano delle auto nuove ha visto un calo del 17,4% a giugno 2025 (132.191 unità) rispetto a giugno 2024, influenzato dalla fine degli incentivi dell’anno precedente. Il bilancio dei primi sei mesi del 2025 si chiude con un calo del 3,6% (854.690 unità), con prospettive negative per l’intero anno: rischia di chiudere l’anno con 400.000 auto in meno rispetto al 2019. Al contrario il mercato dell’auto in Europa a luglio torna al segno positivo con una crescita del 5,9% e 1.085.356 immatricolazioni, rispetto alle 1.024.806 di luglio 2024.

Questa la fotografia della realta dei fatti. Meno di un anno fa al ministero delle Imprese e del Made in Italy, dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares, Stellantis annunciò l’aumento della produzione di auto in tutti i principali stabilimenti italiani con 2 miliardi di euro di investimenti. In particolare l’azienda promise, oltre allo sviluppo della nuova Fiat 500 a Mirafiori, di portare la produzione della Pandina a Pomigliano d’Arco, di triplicare i volumi di produzione nello stabilimento di Melfi e di iniziare a produrre altri tre modelli di Alfa Romeo a Cassino. Promesse, appunto.