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L’estate in cui Canale 5 risorse dalle proprie ceneri. Sì, forse stona che a dirlo sia chi lo scorso maggio documentò la crisi profonda della rete, ma di fronte ad una metamorfosi evidente è giusto e doveroso correggere il tiro.

Che poi, alla fine, non c’era nulla di sbagliato in ciò che venne scritto allora, così come non si può contestare l’analisi inversa oggi. L’ammiraglia di Mediaset ha di fatto vissuto i tre mesi più brillanti degli ultimi due lustri, se non di più. Merito di grandi conferme, piccole mosse e, soprattutto, di un ritrovato coraggio che ha spinto i piani alti ad intervenire dove nessuno aveva osato muovere foglia per quasi quarant’anni.

L’exploit inaspettato della Ruota della Fortuna

La svolta, manco a dirlo, è stata rappresentata da “La ruota della fortuna”. Un titolo forte, che aveva dimostrato di essere altamente competitivo nel preserale, su cui però pendevano molteplici dubbi nell’ottica di un trasloco in access. Certo, far meglio di “Paperissima Sprint”, arenata al 13% di share e perennemente battuta da “Techetecheté”, non sarebbe stato troppo complicato. Eppure nessuno, e sottolineiamo nessuno, avrebbe ipotizzato un exploit del genere, con valori assoluti spesso superiori ai 4 milioni e mezzo. Persone reali che hanno visto nel game di Gerry Scotti un luogo di approdo, un’isola felice, una fedele compagnia.

E si sa, quando ti trovi bene in un posto, fatichi a dirgli addio. Motivo per cui “Affari tuoi” farà bene a non sottovalutare il peso specifico della “Ruota”, capace di portare nelle casse di Canale 5 due milioni di spettatori che a quell’ora guardavano altro, o che la tv manco la vedevano.

“La Ruota” rimarrà dunque in onda, almeno fino al termine di novembre. In seguito chissà. Complici le festività natalizie, le olimpiadi invernali e il periodo sanremese potrebbe tirare il fiato e restituire provvisoria luce al tg satirico, anche se ormai la strada pare segnata e nessuno è intenzionato a tornare indietro.

La mossa vincente di Sarabanda

L’altra mossa vincente di Pier Silvio Berlusconi è stata inoltre quella di rispolverare “Sarabanda”. Non tanto per il format in sé – che probabilmente non riesce a parlare ad una platea ampia e trasversale – bensì per la volontà di liberare il preserale da appannate ed insostenibili repliche. “Sarabanda” e “La Ruota”, pertanto, sono state una sveglia utile ad avvisare il pubblico che Canale 5 non dormiva più. Nemmeno il sabato e la domenica, giorni in cui né Scotti, né Papi hanno rinunciato a proporre puntate inedite. Un evento.

Dopo la conferma Temptation Island, il rischio del Grande Fratello 

La ciliegina sulla torta, infine, ha le sembianze di una conferma: “Temptation Island”. L’ultima edizione, numeri alla mano, è stata quella dei record. Otto appuntamenti complessivi (mai così tanti) per smistare le vicende di sette coppie su cui, inevitabilmente, Mediaset si riappoggerà in autunno.

E sarà proprio la stagione entrante quella decisiva per comprendere il reale stato di salute della rete. Per una “Ruota” che rimane, ci sarà il solito “Grande Fratello” che torna, stavolta in doppia versione: classica e vip. Il solito rischio di overdose e di monopolio che potrebbe esporre nuovamente Canale 5 all’appiattimento.

Perché una cosa questa estate ha insegnato: osare e rinnovare porta i suoi frutti, restare con le braccia conserte ti condanna all’irrilevanza.