di
Flavio Vanetti
All’esordio di Eurobasket, la Nazionale di Pozzecco non tiene testa ai greci: 31 punti per uno scatenato Giannis
LIMASSOL La legge dell’Antetokounmpo «vero» – Giannis, ovviamente: i suoi due fratelli sono solo i paggi del re – vale 31 punti (con 7 rimbalzi) ed è la sentenza che fissa l’avvio in salita (66-75) dell’Italia all’Eurobasket 2025. Non sono mancati cuore e volontà, ma la mira sì, molto: l’1 su 11 di Fontecchio da 3 è una notizia. Ma questo è uno sport nel quale, come dice il nome, la palla va messa nel canestro e noi l’abbiamo fatto senza la necessaria continuità su troppi fronti. Poteva finire con una randellata, ma non è accaduto e almeno questo lo portiamo a casa, segnalando come migliori dell’esordio Melli (però nella ripresa la sua produzione offensiva è stata a sua volta bloccata), il Gallinari che si sbatte, il Niang delle fiammate.
Ma serve di più: anche ls Spagna campione in carica ha perso, ma se questo da un lato conferma che la squadra di Scariolo ha tanti problemi, dall’altro spiega che la Georgia che l’ha dominata nel fisico è pericolosa. E dopo la sosta di oggi, la incontriamo, per un secondo stress test. Appunti collaterali: Fontecchio ha fatto 1-1 nei falli tecnici con Pozzecco, che però ha concluso senza giacca e con la camicia fuori dai pantaloni: è un messaggio programmatico?
Sotto gli occhi di Doc Rivers, suo allenatore a Milwaukee, Giannis Antetokounmpo ha voluto subito imporre le regole del suo fisicaccio che sposta anche le montagne: un canestro di prepotenza e una schiacciata «reverse» tanto per spiegare il giro del fumo. Del resto i greci erano stati accolti sulle note minacciose di The Final Countdown, pane per un tifo diffuso (palasport pieno), ma tutt’altro che in regime di monopolio, vista la presenza di tanti italiani.
Sulle ali spiegate del suo totem la Grecia ha tentato l’allungo, ma ha trovato la resistenza soprattutto di Melli, capace di riempire il tabellino in modo importante. Però sarebbero serviti anche gli altri, ma gli altri hanno marcato visita. Quattro minuti senza forare la retina hanno dettato il primo vero spavento (12-24). La diga l’ha chiusa Gallinari (15-24), poi, a dispetto di troppe occasioni mancate dalla distanza, l’Italia è rientrata in partita. E’ cresciuta la difesa, oltre a quelle di Melli (14 punti alla pausa, 15 alla fine) ci sono state pure zampate altrui e Azzurra ha spiegato che una delle sue doti è la capacità di tenere duro e di ripartire (32-36).
Il sogno ha preso corpo con Diouf (34-36), Giannis ci ha messo i muscoli per affossarlo, Gallinari l’ha rilanciato (41-45). Ma nel momento in cui serviva uno sprint l’Italia non ha colpito. Però, scesa a -14 (47-61), non ha sbracato e con le fiammate di Niang, con i primi punti di Fontecchio (34’: 60-66) seguiti da un’incursione di Spagnolo (66-71) ci ha provato fino all’ultimo. Thanasis, il fratello brocchetto di Giannis, aveva trovato la tripla della vita (61-71), ma poi è stato il fratellone a impacchettare. L’orgoglio stempera l’amarezza dell’Italia. Ma l’orgoglio non sempre basta per vincere.
28 agosto 2025 ( modifica il 28 agosto 2025 | 23:06)
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