Roma, 25 luglio 2025 – Città nemiche della salute, l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico può aumentare notevolmente il rischio di sviluppare demenza nel corso della vita. Dopo la scoperta del legame tra smog e tumore al cervello – in generale il 14% dei decessi è causato da fattori ambientali – ora dai ricercatori della University of Cambridge arriva un’ulteriore conferma sugli effetti nocivi delle polveri sottili sullo stato di salute del cervello umano. 

“La demenza ha colpito più di 57 milioni di persone a livello globale nel 2019 ed è stata classificata come l’ottava causa di morte a livello mondiale nel 2021″, scrivono i ricercatori nelle conclusioni dello studio pubblicato sulla rivista scientifica ‘The Lancet Planetary Health’. 

“L’impatto sulla società e sulle persone sono ampi e resta un’urgente necessità di indagare e affrontare le cause di questa sindrome”, si legge ancora nello studio.

Le novità dello studio

Da qualche anno l’inquinamento atmosferico è stato riconosciuto tra i possibili fattori di rischio della demenza, ma è stato difficile quantificare il suo apporto e misurare il contributo di ciascun inquinante. Il nuovo studio ha passato in rassegna 32 ricerche condotte in precedenza, considerando i dati di 29 milioni di persone e indentificando le tre componenti dell’inquinamento atmosferico che hanno una maggiore influenza sul rischio di demenza.

Approfondisci:

Scoperto il legame tra inquinamento atmosferico e tumori al cervello: lo studio sul meningiomaScoperto il legame tra inquinamento atmosferico e tumori al cervello: lo studio sul meningioma
Le tre sostanze più pericolose per il nostro cervello

Secondo i ricercatori di Cambridge, sono tre le sostanze che possono causare la demenza. Si tratta delle polveri sottili Pm2.5, la fuliggine e il biossido di azoto (No2). In particolare, per ogni 10 microgrammi per metro cubo di Pm2.5 il rischio relativo di demenza di un individuo aumenta del 17%; per ogni 10 microgrammi per metro cubo di No2, il rischio relativo aumenta del 3% e per ogni μg/mü di fuliggine il rischio aumenta del 13%.

Per avere un’unità di confronto, la misurazione media di Pm2.5 nel centro di Londra nel 2023 è stata di 10 μg/mü; quella di No2 di 33 µg/mü, quella di fuliggine di 0,93 μg/mü.

“Prevenire la demenza non è più un tema solo sanitario”

“Questi risultati sottolineano la necessità di un approccio interdisciplinare alla prevenzione della demenza”, afferma in una nota Christiaan Bredell, tra gli autori dello studio. “Prevenire la demenza non è solo responsabilità del settore sanitario: questo studio rafforza le prove che la pianificazione urbana, la politica dei trasporti e la regolamentazione ambientale abbiano tutti un ruolo significativo da svolgere”, conclude. 

Approfondisci:

Lo smog ‘offusca’ la mente: l’effetto delle polveri sottili sulla nostra salute cognitivaLo smog 'offusca' la mente: l’effetto delle polveri sottili sulla nostra salute cognitiva

Approfondisci:

Smog, gli effetti sullo sviluppo cerebrale nei bambini: i rischi dimostrati dalla scienzaSmog, gli effetti sullo sviluppo cerebrale nei bambini: i rischi dimostrati dalla scienza