di
Rinaldo Frignani

Alcuni degli iscritti a «Phica.eu» hanno già tentato di cancellarsi per evitare di essere identificati. Altri avrebbero ricevuto richieste di denaro per farlo. Il ministro per la Famiglia: «Iniziative contro la barbarie del terzo millennio»

ROMA – E adesso è caccia a chi, nel corso degli ultimi tre o quattro anni almeno, ha postato commenti non solo sessisti ma che istigavano a commettere reati. Compresa la violenza sessuale. La polizia postale è sulle tracce di centinaia di utenti del portale Phica.eu, che ieri mattina ha chiuso i battenti su iniziativa degli amministratori. Che hanno reso inaccessibili i profili femminili sulla piattaforma già nella serata di mercoledì, in seguito alla bufera che si è abbattuta su di loro con la scoperta delle immagini di Giorgia Meloni ed Elly Schlein, di molte colleghe esponenti politici, come di attrici, giornaliste (quelle del Tg1 hanno denunciato in diretta ieri sera), personaggi dello spettacolo e della cultura e da ieri anche di cantanti (Valentina Parisse ha già dichiarato che si recherà dalla polizia), non si esclude catalogate con l’utilizzo dell’Ai.

Le giustificazioni degli amministratori 

Ieri, con un comunicato che sembra tradotto in automatico da un’altra lingua, gli amministratori del sito hanno accusato «persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario», lamentandosi del fatto di non essere riusciti «a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte». Per i promotori, sul portale non vi sarebbe dovuto essere spazio, oltre che per «violenza di qualsiasi tipo» e «contenuti pedopornografici: mai tollerati», anche per «offese verso le donne, linguaggi da branco e atteggiamenti denigratori: bloccati e denunciati. In oltre 20 anni abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine».




















































I gestori in Emilia Romagna e in Abruzzo, i server negli Usa

E adesso infatti la Postale attende proprio da Phica — che potrebbe essere gestito in Italia, in Emilia-Romagna e in Abruzzo, dove sono nate fin dagli anni Ottanta società specializzate nell’intrattenimento per adulti, ma con sede e server negli Stati Uniti — i riferimenti con gli indirizzi Ip (identificativi) degli utenti che scrivevano dietro nickname e che rischiano ora accuse che vanno dalla diffamazione aggravata all’istigazione a commettere reati fino al vilipendio di cariche dello Stato e del governo. Fattispecie più gravi della violazione della privacy. 

Le prime risultanze potrebbero arrivare a breve, visto che alla Postale sono già state presentate numerose denunce da parte di donne da tutta Italia — l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace annuncia una class action, con Arianna Pigini, presidente dell’associazione «L’Abbraccio del Mediterraneo Ets» — per i contenuti sia pubblicati su Phica sia sul profilo Facebook Mia moglie, chiuso proprio dalla polizia qualche settimana fa, sia su un altro portale Comeup. Le donne del Pd hanno lanciato l’appello per una denuncia collettiva, aperta a tutti gli schieramenti. E pure Roberto Vannacci, Lega, dopo essersi ritrovato sul sito ha annunciato che passerà alle vie legali.

Escamotage per sfuggire alla denuncia

Così, per evitare guai, in tanti avrebbero cominciato a cancellarsi dalla piattaforma prima di essere identificati. Escamotage che potrebbe non bastare, mentre sempre ieri sui forum del portale, prima della chiusura, comparivano commenti di utenti che denunciavano richieste di denaro per la loro cancellazione fra i 145 e i 180 euro. Uno scenario che potrebbe finire anch’esso sotto indagine. La ministra alla Famiglia e Pari opportunità Eugenia Roccella annuncia: «Assumeremo e potenzieremo iniziative specifiche per il monitoraggio di situazioni di questo tipo, la segnalazione alle autorità competenti, a cominciare dalla magistratura, e l’individuazione degli strumenti più efficaci per il contrasto di questa barbarie del terzo millennio»


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28 agosto 2025 ( modifica il 29 agosto 2025 | 07:25)