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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse europee viaggiano all’insegna della debolezza, nonostante i nuovi record messi a segno nella notte da Wall Street dopo i datri sul Pil statunitense e i segnali positivi emersi dai conti (seppure in chiaroscuro) del colosso dei chip Nvidia. Gli occhi degli investitori, comunque, sono tutti focalizzati sulla pubblicazione dei redditi e della spesa delle famiglie a luglio negli Stati Uniti e soprattutto alla cosiddetta inflazione Pce, che rappresenta l’indicatore preferito dalla Fed per monitorare l’andamento dei prezzi.
Intanto torna sotto i riflettori la questione dei dazi con la Commissione europea che ha formalizzato la proposta legislativa per eliminare le tariffe ai beni industriali americani. La mossa fa scattare retroattivamente dal primo agosto il tetto al 15% dei dazi Usa per le automobili europee e per le componenti di automobili. Mentre sul fronte delle banche centrali, dai verbali del meeting della Bce di luglio emerge che l’istituto ha aperto alla possibilità di «aggiustamenti marginali» sui tassi in autunno. Sullo sfondo restano le tensioni geopolitiche sia in Medio Oriente che in Ucraina. Proprio su questo fronte, dopo il nuovo attacco russo su Kiev, il presidente americano Donald Trump ha approvato la vendita di armi all’Ucraina per 825 milioni di dollari.
Così, il FTSE MIB di Milano viaggia intorno alla parità, mentre gli altri listini del Vecchio Continente sono in rosso.
Banche in focus a Piazza Affari
A livello azionario, sul listino milanese ancora sotto i riflettori i titoli bancari e in particolare Mediobanca e Banca Mps dopo che le adesioni all’offerta lanciata da Rocca Salimbeni su Piazzetta Cuccia sono balzate ieri al 27,0634%. Secondo fonti di mercato, dietro questo forte rialzo ci sarebbe l’imprenditore romano Caltagirone. Sempre sul fronte bancario, occhi puntati su Unicredit che alla vigilia ha rilevato un ulteriore 5% di Alpha Bank, portando la quota aggregata al 26%. Sale invece Brunello Cucinelli dopo i conti.
Dollaro ancora debole, giù il petrolio
Sul valutario, prosegue l’indebolimento del dollaro, con il cambio euro/dollaro in area a 1,1665 (1,1669 alla vigilia). Sul fronte energetico, ancora in calo il petrolio, con il Brent che scambia attorno ai 68 dollari al barile e il Wti ai 64 dollari. Poco mosso il gas sotto i 32 euro.