Quando i vigili del fuoco hanno forzato la porta dell’alloggio al sesto piano, il corpo senza vita di Lorella Rocca, 64 anni, giaceva riverso in cucina. Viveva insieme al fratello in una palazzina al civico 24 di via Arturo Farinelli, nel quartiere torinese di Mirafiori Sud.

La tragica scoperta è avvenuta ieri, poco dopo l’ora di pranzo. A far scattare l’allarme sono stati alcuni residenti del palazzo, preoccupati per il forte odore che da giorni si diffondeva nella scala, tanto da raggiungere anche i piani inferiori. Preoccupati, hanno contattato il 112 e fatto scattare la macchina dei soccorsi.

Una volta che i vigili del fuoco hanno aperto la porta dell’appartamento, al sesto piano sono poi saliti i poliziotti del commissariato Mirafiori e gli agenti dalla polizia scientifica per effettuare i rilievi. Nell’alloggio, in un’altra stanza, c’era il fratello Guido, 53 anni, che inizialmente si sarebbe rifiutato di aprire la porta ai soccorritori del 118.

Morta da una settimana

Guido è stato trovato in apparente stato confusionale ma senza segni evidenti di traumi. Probabilmente vegliava da giorni il corpo della sorella e non aveva mai allertato i soccorsi o chiesto aiuto ai vicini di casa. Dopo le prime cure mediche, l’uomo è stato affidato al personale sanitario e trasportato all’ospedale Molinette per accertamenti clinici.

Secondo il primo esame del medico legale dell’Asl Città di Torino, Lorella sarebbe morta da almeno una settimana. Sul suo corpo è stata riscontrata una ferita alla testa, verosimilmente compatibile con una caduta. Tuttavia, le cause del decesso non sono ancora del tutto chiare: l’ipotesi più accreditata è quella di un malore, ma nessuna pista viene al momento esclusa. Nelle prossime ore, la Procura potrebbe disporre l’autopsia per chiarire sia le cause che la data del decesso.

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Diego Molino

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L’alloggio dell’ex ATC

Nel pomeriggio, davanti al condominio, sono arrivate anche le cugine della donna e di Guido: «Non li sentivamo da mesi», hanno raccontato ai presenti. «Nostra cugina era seguita dai servizi psichiatrici. Era allettata e non usciva di casa da molto tempo. Ma siamo sicure che suo fratello Guido non le avrebbe mai fatto del male», hanno aggiunto prima di entrare nello stabile.

Il condominio di via Farinelli ospita diversi alloggi dell’Atc, molti dei quali negli anni sono stati riscattati dagli inquilini, come quello in cui vivevano Lorella e Guido, acquistato a suo tempo dai loro genitori.

Una vita ritirata

I due fratelli conducevano una vita ritirata, e uscivano raramente. Parlavano poco con gli inquilini. «L’ultima volta che ho visto Lorella è stato almeno vent’anni fa», racconta una vicina che abita al primo piano, mentre osserva con apprensione il via vai di ambulanze e pattuglie delle forze dell’ordine.

Quella che arriva da via Farinelli è una storia di solitudine. Non è la prima, purtroppo. Perché la tragedia di Lorella Rocca segue quella avvenuta tre giorni fa sempre in via Farinelli, in un alloggio non troppo distante, al civico 40. Qui un ragazzo di 28 anni si era tolto la vita con un colpo di arma da fuoco. Un gesto estremo compiuto dopo che per ore si era barricato in casa, armato. Per ore, quella sera, via Farinelli era stata presidiata da vigili del fuoco e forze dell’ordine, prima dell’irruzione e della tragica scoperta.