Darius Thompson, per lungo tempo, è stato nel mirino di Olimpia Milano. Poi, in estate, Ettore Messina ha detto “no”, e ha puntato su Lorenzo Brown. Le prime uscite del play ex Brindisi con la Nazionale, per quanto ancora non attendibili per un giudizio definitivo, paiono dare ragione alla scelta del coach biancorosso.
Darius Thompson è nativo del Tennessee, ma ha ottenuto la cittadinanza italiana sposando Chiara, brindisina, nel 2020. Oggi, dopo il “no” di Donte DiVincenzo, è nazionale italiano, e dunque schierabile nel 6+6 di LBA.
Ma, dopo due mancati accordi in fila, nell’estate 2025 Ettore Messina ha detto “no” ad un ingaggio di Darius Thompson, puntando su Lorenzo Brown. Le prime uscite in azzurro di Thompson, per molti versi, destano perplessità.
L’esordio assoluto è arrivato il 13 agosto in amichevole con l’Argentina. In 16’ complessivi, 3 punti e 1 assist. L’Italia si trasferisce ad Atene, all’Acropolis con la Lettonia Thompson gioca 18’ con 4 punti, 0 assist, 3 palle perse ma anche 3 recuperi. Quindi con la Grecia i minuti diventano 25, con 4 punti, 6 palle rubate e 2 assist.
Pochi spunti nell’esordio ad Eurobasket: 14’, 3 punti, 4 assist. Da 3, in quattro gare, dopo gli 0 tentativi con Argentina e Lettonia, abbiamo il dopo 0/2 nei due match con la Grecia. Numeri risibili, ma anche una tendenza. Molto pericolosa, e forse lo spunto più interessante di analisi in ottica Olimpia Milano.
Thompson ha lasciato in estate l’Efes, per il Valencia, sollecitando la necessità di tornare ad avere il pallone in mano come con Bridinsi, o Kuban, o Baskonia. In Turchia infatti si è spesso ritrovato fuori dal cuore del gioco, con regia in mano ai Larkin o ai Bryant. In Nazionale la tendenza pare la stessa.
Gianmarco Pozzecco manda in campo Thompson spesso con Pajola o comunque con un altro play tipo Spagnolo e Spissu, lasciando a loro la gestione del pallone. Thompson è infatti un ottimo passatore, e anche un valente difensore, ma in regìa inizia a destare perplessità diffuse.
L’Olimpia Milano, invece, aveva bisogno di un vero regista. Anche magari solo per un numero limitato di minuti, onde far crescere i vari Ellis e Mannion, senza dimenticare il supporto da handler dei vari Guduric e Bolmaro.
Ora, Lorenzo Brown ha ben cinque anni in più del collega, viene da una stagione tutt’altro che positiva e anche al Panathinaikos ha spesso dovuto guardare altri portatori di palla. Ma i dubbi su Darius Thompson, dopo le due stagioni in Turchia, sono sempre di più.
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