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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Prosegue il ritrovato momento di forma della Difesa europea, in scia al raffreddamento delle speranze per una pace a breve termine in Ucraina, dopo l’attacco russo di ieri su Kiev, e alle prospettive di riarmo globale. Così, al momento Leonardo – Finmeccanica guida i rialzi a Piazza Affari (FTSE MIB ), portando il bottino totale da inizio anno oltre il 90%. Fuori dal paniere principale di Milano, gli acquisti premiano anche Fincantieri che ha aggiornato il suo massimo storico sopra i 20 euro. Il titolo del gruppo guidato da Pierroberto Folgiero è cresciuto di circa il 190% dall’inizio del 2025, con un +15% solo nell’ultima settimana, grazie al rafforzamento nel comparto navale militare e alla subacquea. Per il settore, come riporta oggi un articolo del Financial Times, Fincantieri ha stimato il valore del mercato globale di riferimento in circa 50 miliardi di euro all’anno, con ricavi attesi che nel 2027 raddoppieranno a circa 820 milioni di euro. Nel resto del Vecchio Continente, Thales sale a Parigi, mentre Rheinmetall corre a Francoforte, spinta anche dalle indiscrezioni di stampa sulla possibile acquisizione del cantiere navale tedesco Naval Vessels Luerssen e sulla conseguente espansione dell’azienda nel settore navale.

In generale, il comparto della Difesa è in focus da diversi mesi a causa dei conflitti in Medio Oriente, dove continua la guerra a Gaza, e in Ucraina. Il percorso di pace avviato dopo il vertice del 15 agosto tra il presidente Usa Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin (a cui è seguito il summit tra il tycoon, il numero uno di Kiev Zelensky e i leader europei) sembra aver subito una battuta d’arresto nelle ultime settimane. A riaccendere definitivamente le tensioni alla vigilia è stato l’attacco russo sulla città di Kiev, in cui è stata anche severamente danneggiata la sede della delegazione europea. Mosca rimane «interessata» ai colloqui di pace con l’Ucraina, ha fatto sapere a riguardo il Cremlino, ma continuerà a condurre attacchi nel Paese finché i suoi «”obiettivi» non saranno raggiunti. Nel frattempo anche gli sforzi di mediazione americana appaiono in stallo, tanto che nella notte Trump ha approvato la vendita di armi a Kiev per 825 milioni di dollari.

A tutto questo, si aggiungono le prospettive di riarmo globale dentro e fuori dall’Europa. A questo proposito, il ministero della Difesa giapponese ha richiesto una cifra record di 8,800 miliardi di yen (59,8 miliardi di dollari) da destinare agli armamenti per contrastare le crescenti sfide provenienti dalla Cina e dalla Corea del Nord. Tokyo intende portare le spese per la difesa al 2% del Pil entro 2027 e non è escluso che gli effetti della decisione possano avere un impatto anche sulle aziende europee.

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