Romana Maggiora Vergano ha lasciato il segno con la sua interpretazione di Marcella, la figlia di Paola Cortellesi, in C’è ancora domani, ma la sua carriera è solo all’inizio. Quest’anno torna alla Mostra del cinema di Venezia con due nuovi progetti, La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli e la serie tv Portobello di Marco Bellocchio che, nel 2026, verrà rilasciata su HBO Max.
Sul rapporto con Paola Cortellesi, a Vanity Fair confida: «Dico sempre che per me, come attrice e come donna, esiste un prima e un dopo questo film. Con Paola siamo rimaste in contatto. In questo periodo le scrivo soprattutto io per sincerarmi che stia riposando, perché per un anno ha portato il film in giro per il mondo, una cosa bellissima ma anche stancante».
La scelta tra medicina e cinema
La vita di Romana Maggiora Vergano incontra un bivio che definisce la sua vita: che cosa vuole diventare da grande? Da un lato c’è la carriera da medico, scelta già da entrambi i genitori, che le potrebbe assicurare un futuro sicuro, dall’altra parte la recitazione e il cinema. Come nelle più belle storie d’amore, Romana segue il cuore: «È stata una reazione fisica. Mi ero preparata per il test di ammissione studiando tutta l’estate e il 5 settembre stavo per uscire dalla porta di casa per andare in Università e mi sono bloccata. Ho sentito le gambe tremare, mi sono dovuta sedere e, quando mamma mi ha raggiunta, le ho detto che non riuscivo a muovermi. Quando ho ritrovato la lucidità mi sono detta: “Se non provo a fare l’attrice avrò il rimpianto per tutta la vita”. Ho deciso di rischiare, di pensare a quello che volevo io. Non l’avevo mai fatto prima e, oggi, credo che quell’audacia mi abbia premiata».
L’aumento di peso
Nella sua giovane, ma già ricca carriera, non sono mancati momenti più complicati, dovuti ad un aumento di peso che le ha negato l’accesso ad alcuni ruoli nel cinema: «Per problemi ormonali piuttosto importanti, a 18 anni ero aumentata di peso in modo drastico. Avevo preso 15 chili e non riuscivo a perderli in nessun modo, facevo palestra, non mangiavo quasi nulla, ma niente».
Questo cambiamento, ha avuto ripercussioni anche sul suo lavoro: «Ai provini spesso il mio corpo era oggetto di commenti. Tipo: “Peccato, l’audizione è molto buona, lei è brava. Però, dovremmo lavorare sulle sue morbidezze”. Parole che mi hanno ferita perché oltretutto la mia immagine non aveva niente a che vedere con il ruolo. Non si trattava di interpretare una ragazza anoressica piuttosto che un’olimpionica, ma una liceale, una figlia. In quel periodo che è durato circa un anno, ho cominciato a pensare: “Questo è un mondo troppo cattivo per me”».
Ultimo aggiornamento: venerdì 29 agosto 2025, 16:26
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