di
Marco Calabresi

Jannik Sinner supera Popyrin con una prestazione solida, nonostante qualche momento di apprensione per i tifosi. Gestisce bene le difficoltà, ascoltando i consigli di «Radio Vagnozzi», e allontana i fantasmi del cedimento di Cincinnati. Poi Zverev lo prende in giro per un allenamento extra

È tutto un grande fratello a Flushing Meadows. Sui campi di allenamento ci sono le telecamere fisse con i microfoni ambientali, e a un certo punto nel tardo pomeriggio americano di ieri c’è Sascha Zverev in campo per il suo warm up prima della partita (poi vinta) contro Fearnley. In lontananza si vede un uomo vestito di rosso acceso con il cappellino bianco, scortato da altre tre persone, e Zverev sembra dire: «Ma tu cosa ci fai qui?». Il video, ovviamente rilanciato sui social, si ferma lì, ma la sensazione è che qualche palla l’incontentabile Sinner sia andata a tirarla anche ieri: sentimento diverso rispetto a quanto successe un paio di settimane fa a Cincinnati, quando era ancora sul centrale a «festeggiare» la vittoria contro Diallo e già chiedeva un campo dove poter andare a espiare i propri peccati.

Il problema delle vesciche

Contro Popyrin le cose sono andate decisamente meglio: «È stata una prestazione molto, molto solida. Ho avuto la sensazione che nessuno dei due abbia servito particolarmente bene. Ci sono stati molti scambi da fondo campo e lì mi sono sentito abbastanza a mio agio. Sono molto felice del modo in cui ho superato questo turno». Eppure, qualche brivido ai tifosi italiani Jannik lo ha regalato: tifosi premurosi, preoccupati, anche perché quello che è successo nella finale di Cincinnati risuona ancora nella memoria di tutti. Se contro Kopriva c’erano state le vesciche, durante il match contro l’australiano a un certo punto si è visto sbucare il fisioterapista, anche se la richiesta era molto più semplice e molto meno allarmante: allentare la fasciatura al piede applicata proprio per contenere una vescica, che su campi duri dove le frenate sul cemento creano attrito sono all’ordine del giorno e in passato più di qualche problema gli avevano creato.



















































Le tre palle break da annullare e «Radio Vagnozzi»

Il sesto game del secondo set è stato il più complicato della partita, con Sinner che ha dovuto annullare tre palle break. Quando Jannik è in difficoltà, Radio Vagnozzi si accende sulle giuste frequenze: parla, Sinner ascolta e si migliora. Dopo uno scambio lunghissimo, però, il numero 1 del mondo si è ritrovato sulle gambe, quasi senza fiato, piegato in due, e anche lì si sono ripresentati i fantasmi di Cincinnati, ma solo per chi lo stava guardando e se lo coccola a distanza. Passato quel momento, stavolta Sinner ha ripreso a martellare, e non ce n’è stato più per nessuno.

29 agosto 2025 ( modifica il 29 agosto 2025 | 17:44)