di
Marco Bonarrigo
La diciannovesima tappa (da Albertville a La Plagne) perde la sua seconda salita, il Col de Saisies, per una malattia infettiva e diffusiva che ha colpito migliaia di capi di bestiame
Partenza ritardata di un’ora (alle 14.30), Col de Saisies eliminato dal percorso. La diciannovesima (e terzultima) tappa del Tour 2025 perde la sua seconda salita (quasi 14 km al 6% di pendenza media) e vede il percorso ridotto da 129,9 a soli 95 chilometri. Decisione notturna degli organizzatori per evitare clamorose proteste da parte degli allevatori locali, traumatizzati dall’abbattimento di migliaia di capi di bestiame colpiti dalla dermatite nodulare contagiosa, una malattia infettiva e diffusiva che attacca i bovini, prevalentemente diffusa nel Nord dell’Africa e ora anche in Europa (ci sono focolai in Sardegna). È causata da un virus della famiglia Poxviridae, genere Capripoxvirus, che non è trasmissibile all’uomo.
La frazione dove è prevista la sfida definitiva tra Pogacar e Vingegaard si annuncia velocissima (l’organizzazione ha esteso al 21% del tempo del vincitore quello massimo per non uscire di classifica) con la successione di Col du Pré e Cormet de Roselen nei primi 40 chilometri (il traguardo volante utile a Milan per rafforzare la sua maglia verde è subito dopo la partenza, in pianura) e poi con una lunghissima discesa prima di La Plagne, ultima grande ascesa del 2025, lunga 19,1 km con un 7,2% di pendenza media e punte del 10% nella parte centrale.
25 luglio 2025
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