di
Mattia Aimola

Dal Catholic Music Awards al premio della Pontificia Accademia Mariana: il sacerdote appulo-piemontese che unisce chiesa e hip hop. «Ora lavoro con giovani musicisti e tecnici al progetto d_Peppe & d_Gang»

Ritmo di rap e rock come strumenti di fede. È questa la missione di don Peppe Logruosso, sacerdote pugliese di 40 anni oggi in servizio a Torino tra Gran Madre e l’ospedale Martini. «Il rap e il rock avvicinano a Dio se il messaggio unisce invece di dividere. Non è il genere a rendere sacra la musica, ma la capacità di suscitare spiritualità», racconta a La Stampa.

Il brano per don Tonino Bello

Il suo cammino ha ricevuto l’appoggio del Vaticano: prima il Catholic Music Awards all’Auditorium Conciliazione di Roma, poi il premio musicale della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, per un brano ispirato a don Tonino Bello, il «vescovo della pace» in via di beatificazione. Il 6 settembre l’ultimo passo: l’incontro con Papa Leone XIV.



















































«Rock, carezza o ferita»

La musica, spiega, è parte integrante della sua vocazione: «È con me fin dall’adolescenza: mi ha aiutato a pregare, a leggere le mie emozioni e a comunicare quello che non riuscivo a dire a parole». Rap e rock, per lui, non sono lontani dal cristianesimo: «Dipende sempre dal messaggio. La musica è uno strumento potentissimo: può diventare una carezza o una ferita. Per me è soprattutto un ponte, capace di raggiungere anche chi forse non metterebbe mai piede in una chiesa».

Don Peppe, il prete che porta il rap in Vaticano: «La musica è un ponte verso Dio, il 6 settembre incontro il Papa»

All’ospedale Martini

Il ministero di don Peppe si radica nei luoghi della fragilità: ospedali, comunità terapeutiche, dormitori. «Negli anni più difficili del Covid, all’ospedale Martini, ho vissuto accanto a chi soffriva e a chi curava, portando un po’ di ascolto e speranza: proprio lì è nata una radio interna e alcuni brani sono scaturiti da quel contatto diretto con le persone».

Ora lavora con giovani musicisti e tecnici al progetto d_Peppe & d_Gang, per trasformare la musica in un laboratorio creativo e comunitario. «Non mi sento protagonista ma testimone di un cammino condiviso. La speranza è che la musica diventi un ponte che porti un po’ più vicino a Dio».


Vai a tutte le notizie di Torino

Iscriviti alla newsletter di Corriere Torino

29 agosto 2025 ( modifica il 29 agosto 2025 | 16:00)