Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha negato o revocato i visti per gli Stati Uniti ai rappresentanti dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) e dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) in vista della riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di quest’anno, che inizierà il 9 settembre a New York. L’ANP è l’entità che governa in maniera semiautonoma alcune zone della Cisgiordania ed è riconosciuta da gran parte della comunità internazionale (ma non dagli Stati Uniti né da Israele) come il governo legittimo del popolo palestinese; l’OLP è l’organizzazione di cui fa parte Fatah, il partito alla guida dell’ANP.

Il comunicato del dipartimento di Stato non è molto chiaro e la stessa delegazione palestinese all’ONU ha detto di non essere sicura delle sue conseguenze e della sua portata. Non è chiaro neanche se il presidente dell’ANP Mahmoud Abbas riuscirà a partecipare all’Assemblea, come aveva in programma di fare. Il dipartimento di Stato ha detto che ai membri della missione dell’Autorità nazionale palestinese all’ONU – cioè alle persone che lavorano facendo base a New York, come l’ambasciatore Riyad Mansour – sarà concessa un’esenzione dal provvedimento. Alla base della decisione di negare i visti ci sono le sanzioni emesse a luglio dal dipartimento di Stato contro i funzionari dell’ANP, che gli Stati Uniti accusano di appoggiare il terrorismo.

La Palestina, rappresentata dall’ANP, ha lo status di osservatore permanente senza diritto di voto alle Nazioni Unite (come il Vaticano). L’obiettivo delle sanzioni degli Stati Uniti è di isolare diplomaticamente l’ANP in un momento in cui sta aumentando il suo riconoscimento internazionale, e sono considerate una reazione alle mosse di diversi governi europei (e non solo) che hanno annunciato che riconosceranno la Palestina durante la riunione dell’Assemblea generale dell’ONU. Sia l’ANP che l’OLP chiedono il riconoscimento di uno stato palestinese.

In quanto paese ospite della sede delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti non dovrebbero negare i visti ai funzionari che devono partecipare alle riunioni dell’organismo internazionale. Il dipartimento di Stato però ha sostenuto di non aver violato questa condizione, avendo concesso delle esenzioni ai membri della missione dell’ANP all’ONU.