Avversari per un giorno, nemici mai. Flavio Cobolli e Lorenzo Musetti si sfidano negli ottavi degli Us Open: il loro primo incontro risale a una lontanissima sfida romana, quando erano bambini
Gli schiavi Prisco e Vero arrivavano dalla stessa terra danubiana. A Roma diventarono gladiatori gloriosi e amici. Il popolo li adorava, le donne anche di più. L’imperatore Tito li volle uno contro l’altro per inaugurare il Colosseo. Prisco reziario (rete e tridente), Vero secutor (spada e scudo). Una lotta feroce che incendiò l’arena. Dopo ore di combattimento, sfiniti, sollevarono l’indice nello stesso istante che voleva dire: resa. Silenzio. E ora? Chi vive? Chi muore? Tito consegnò a entrambi la palma e la spada di legno, simboli della vittoria e della libertà.
nemici mai—
Il duello di oggi tra Flavio Cobolli e Lorenzo Musetti sarà molto meno drammatico, alla peggio finirà col super tiebreak del 5° set. Ma anche loro sono amici contro, di un sentimento nato proprio a Roma, la prima volta che si sfidarono, al Lemon Bowl Under 10. Da allora sempre insieme, a bordo dello stesso sogno e degli stessi aerei. Stessa età. Il lockdown li ha uniti ancora di più: si telefonavano di continuo e postavano i piatti che cucinavano per farli votare dai tifosi. Hanno scalato insieme il ranking Atp, ma senza incrociarsi. Oggi però l’imperatore li vuole nella stessa arena. Talentuosi, carini, piacciono agli italiani e ancora di più alle italiane. Come Prisco e Vero. Anche perché vibrano e smoccolano (uno più dell’altro) come noi, lontani dall’imperturbabilità dell’alieno Sinner che potrebbe aspettarli ai quarti. Lì puntano entrambi: al trono. Hanno nel braccio l’eleganza della nostra storia dell’arte. Cobo e Muso, amici contro a New York. Godiamoceli. Nessuna spada, la rete è tesa in mezzo. A chi la palma?