PADOVA – C’è un indagato per la morte di Fatos Cenaj. È l’uomo che la mattina dell’8 giugno gli ha sparato alla testa mentre il 59enne albanese era in sella al suo triciclo in via Casoni Basse a Fontaniva, nell’Alta Padovana. L’accusa per l’indagato è di omicidio volontario, segno che i carabinieri del nucleo investigativo della compagnia di Padova, guidati dal sostituto procuratore Maria Ignazia D’Arpa, hanno escluso la pista che la morte dell’ex guardia carceraria albanese sia stata un tragico errore, virando quindi in maniera decisa verso la pista della vendetta. L’uomo finito sotto inchiesta, del quale non sono state rese note le generalità, sta partecipando con il proprio difensore agli accertamenti richiesti dalla procura, dall’autopsia sul cadavere di Cenaj alla perizia balistica portata avanti dai carabinieri del Ris di Parma sul colpo che ha centrato il 59enne dietro l’orecchio sinistro, uscendo poi sopra il sopracciglio destro e uccidendolo dopo due giorni di agonia all’ospedale di Padova. Gli investigatori sarebbero arrivati a individuare il presunto sicario grazie all’incrocio delle telecamere della zona con le testimonianze di chi conosceva la vittima e di chi aveva visto dei movimenti in via Casoni Basse.

Fatos Cenaj vittima di un agguato: l’ex guardia penitenziaria uccisa da un proiettile in testa. La pista della vendetta