di
Lia Capizzi
Il post di Benedetta Pilato dopo che è stata resa pubblica la vicenda del furto di due boccette di olii nel reparto profumeria del duty free. Non nomina direttamente Chiara Tarantino
«Non ho mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati, e chi mi conosce sa quanto tengo ai valori dello sport, alla correttezza e all’onestà personale. Mio malgrado, sono stata indirettamente coinvolta in uno spiacevole episodio gestito dalle autorità aeroportuali di Singapore».
In un lungo post su Instagram la campionessa di nuoto Benedetta Pilato ricostruisce la vicenda del fermo insieme alla compagna della nazionale italiana Chiara Tarantino. L’accusa di aver rubato due boccette di olii nel reparto profumeria del duty free, l’attesa di sei giorni prima di poter ottenere il lasciapassare e tornare in Italia il 20 agosto. L’episodio diventa di dominio pubblico a nove giorni di distanza, mentre Pilato si trova nella sua Taranto, circondata dall’affetto della famiglia.
«In giorni che avrebbero dovuto essere soprattutto di riposo e di relax mentale, ho invece attraversato, lontana da casa, momenti particolarmente difficili, che poi fortunatamente si sono rilevati essere indipendenti dalla mia volontà, ma che mi hanno profondamente segnato sul piano umano». Dalle sue frasi trapela profonda amarezza e delusione, pur senza voler scendere nei particolari. Non è un post di accusa, volutamente non fa il nome di Chiara Tarantino ma la scelta delle parole non è casuale: «indirettamente», «momenti difficili indipendenti dalla mia volontà». Il riferimento al gesto della collega di infilare nel suo zaino quelle due boccette senza che lei lo sapesse.
Benedetta non vuole infierire ma non può nemmeno restare in silenzio. Fin troppo schietta e loquace sin da quando ha fatto irruzione con fragore tra le grandi del nuoto nel 2019 come baby fenomeno, medaglia d’argento ai Mondiali di Gwangju (Corea del Sud) nei 50 rana, alla tenera età di 14 anni. Un concentrato di potenza e di sorrisi. A 16 anni ha stampato un record del mondo, a 17 anni l’oro iridato ed europeo nei 100 rana.
Successi ma pure cadute, come alla sua prima Olimpiade a Tokyo. L’anno scorso ai Giochi di Parigi il suo quarto posto ha contribuito al cambio di narrazione sulla dignità delle medaglie di legno. È per merito di Benny se il presidente della Repubblica Mattarella ha invitato per la prima volta al Quirinale tutti gli atleti arrivati quarti a Parigi.
Un’adolescenza solare ma impegnativa, sotto i riflettori. Non fa mistero dei problemi ormonali che la fanno dannare, che le tolgono la forza negli allenamenti e nelle gare. Ha 20 anni ma è come se avesse già vissuto due vite, accumulando esperienze che non appartengono ai suoi coetanei. Coraggiosa anche nella sua ultima scelta di cambiare, dopo due anni a Torino ha deciso di trasferirsi a settembre a Roma, nuova città e nuovo allenatore, «perché non voglio più farmi andare bene le cose che non vanno», commentava lo scorso 3 agosto dopo aver conquistato il bronzo iridato nei 50 rana.
«La vicenda fortunatamente si è conclusa senza nessuna implicazione, grazie anche alla mia massima trasparenza nei confronti delle stesse autorità aeroportuali di Singapore. Ringrazio profondamente chi mi ha sostenuta con discrezione, senza giudizi gratuiti, e chi continua a credere in me».
Il finale del post di Pilato contiene la frase forse più significativa: «Da questa esperienza comunque traggo grandi insegnamenti sulla prudenza, sulla responsabilità individuale e sul valore delle persone che mi circondano».
30 agosto 2025 ( modifica il 30 agosto 2025 | 09:09)
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