Cresciuti insieme, amici tra scherzi, secchiate d’acqua e sfide di cucina, nel 2012 si scontrarono al Lemon Bowl di Roma e oggi pomeriggio a Flushing Meadows si giocano un posto agli ottavi
Giornalista
30 agosto – 08:42 – MILANO
Il derby tra il numero 2 e il numero 3 d’Italia che si gioca oggi alle 17 italiane a Flushing Meadows ha una storia che parte da lontano. Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli sono cresciuti insieme. Avevano 9 anni la prima volta che si sono sfidati, era il Lemon Bowl del 2012, la semifinale. Due scriccioli che parevano più leggeri delle loro racchette. Lorenzo Musetti ricorda bene quella prima volta: “Si giocava a Roma, a casa sua e avevo tutto il pubblico contro… – sorride -. Vinsi io e poi conquistai anche il torneo. Da lì abbiamo viaggiato spesso insieme, condividendo tornei juniores, Coppa Davis Juniores, raduni e manifestazioni. Ritrovarci ora a questi livelli è stupendo, ma giocare contro un amico non è facile soprattutto mentalmente. Il campo è come un ring, l’amicizia ci sarà sempre ma entrambi faremo di tutto per provare a vincere”.
IL LEMON BOWL —
Nel libro “Lemon Bowl, storie di vita e di tennis”, scritto da Alessandro Nizegorodcew, Matteo Mosciatti e Lorenzo Ercoli, si legge: “Santopadre torna spesso al New Penta 2000 a seguire i propri allievi, ma uno in particolare gli dà grandi soddisfazioni. Non stiamo parlando di Matteo Berrettini, bensì di Flavio Cobolli. Anche a distanza, come durante le vacanze di Natale tra fine 2011 e inizio 2012. È in programma un viaggio negli Stati Uniti a Capodanno: Vincenzo e la moglie Karolina insieme a Stefano e Francesca Cobolli. I figli a casa, a Roma, con i nonni. “In molte annate ho seguito Flavio, di cui sono padrino di battesimo, al Lemon Bowl. Ma quella volta avevamo deciso di partire, facendoci raccontare il torneo via telefono dai ragazzi. Flavio giocava il torneo under 10”. ‘Cobollino’ disputa un grande Lemon Bowl: supera Tommaso Di Francesco, il sardo Matteo Ledda e il corregionale Roberto Miceli. In semifinale arriva la sconfitta dopo una strenua e spettacolare lotta: Flavio viene sconfitto 3-6 7-6 7-4 (il terzo set nell’under 10 è un tiebreak a 7 punti) e chiama in America. Vuole parlare con papà Stefano e il padrino Vincenzo. ‘Ho perso contro uno che gioca molto bene’ – racconta – ‘Come si chiama?’, chiedono dagli Stati Uniti. Risposta: ‘Lorenzo Musetti”. Una vita fa, un nodo che non si è mai sciolto. Si allenano insieme, si divertono insieme, anche. Lorenzo padre di famiglia, Flavio fidanzato ma ancora lontano dall’idea di farsene una, di famiglia.
scherzi—
A Cincinnati è diventato virale il loro video a un parco divertimenti, a prendersi secchiate d’acqua. Oggi, nella prima sfida da grandi anche Flavio, reduce dai primi due turni in cinque set, sa che non sarà facile: “Siamo cresciuti insieme, siamo grandi amici e lui è il mio migliore amico sul tour – racconta il romano – . Da piccoli era già quello con un gran rovescio e il sorriso sempre sulle labbra”. In queste sere sono andati spesso a cena insieme coi rispettivi team e il cibo è un’altra cosa che li unisce: “Durante la quarantena facevamo videochiamate ogni giorno per passare un po’ il tempo – racconta Flavio -. Facevamo una sfida di cucina, mettevamo i piatti sulle storie di Instagram e raccoglievamo i voti dei follower. Ha vinto lui anche lì… ma solo perché aveva più seguaci di me”. Oggi niente follower, conterà solo il campo.
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