Nei giorni scorsi il dott. Davide Bruciaferri, responsabile locale del Progetto Regionale per la lotta alle zanzare, ha inviato una lettera agli amministratori dei Comuni aderenti al piano di contenimento degli infestanti, richiamando l’attenzione sulla gestione del problema e sul rischio di scelte affrettate.
Al centro del dibattito ci sono i casi di infezione da West Nile Virus, fenomeno ormai endemico in molte regioni italiane, Piemonte compreso. Bruciaferri mette in guardia contro un’informazione “giornalistico-allarmistica” che può indurre amministratori locali ad aumentare indiscriminatamente i trattamenti adulticidi. Tali interventi, spiega, hanno una durata di poche ore, comportano rischi per la salute e favoriscono la comparsa di resistenze negli insetti.
Il problema, infatti, è legato soprattutto alla zanzara comune (Culex pipiens), vettore del virus, che prolifera in tombini, ristagni e soprattutto negli orti domestici. Poiché il raggio di spostamento della specie è limitato, “quando veniamo punti – osserva Bruciaferri – dovremmo cercare il suo luogo di nascita praticamente sotto casa”.
La strategia più efficace resta la prevenzione, riducendo al minimo i siti di sviluppo larvale. Tra le azioni indicate: monitoraggi entomologici puntuali, campagne informative mirate, ordinanze sindacali, controlli qualificati, trattamenti larvicidi nelle caditoie pubbliche già a partire da maggio e interventi tempestivi nelle aree naturali e artificiali a rischio.
Il responsabile del progetto sottolinea però alcune criticità: la carenza di risorse economiche, la copertura territoriale incompleta e l’insufficienza della comunicazione verso i cittadini. Per questo invita le amministrazioni a sostenere campagne di sensibilizzazione più efficaci, anche con il supporto di forze sovracomunali e mezzi di comunicazione locali.
Ordinanze comunali: regole per cittadini e gestori
Accanto al progetto regionale, i Comuni stanno adottando ordinanze specifiche per contrastare la diffusione della zanzara tigre (Aedes albopictus), anch’essa potenziale vettore di malattie.
Le misure riguardano privati cittadini, amministratori condominiali, attività agricole, commerciali e industriali. Tra gli obblighi principali:
- evitare ristagni d’acqua in contenitori, sottovasi, bidoni, tombini e caditoie;
- trattare con larvicidi l’acqua presente nei pozzetti privati dopo ogni pioggia;
- mantenere cortili e terreni liberi da erbacce e ristagni;
- svuotare o trattare fontane, piscine non in uso e vaschette dei condizionatori;
- coprire e sistemare correttamente cassonetti, copertoni e materiali di stoccaggio;
- adottare accorgimenti specifici negli orti e nei cimiteri (uso di sabbia nei vasi, eliminazione di sottovasi all’aperto, copertura dei contenitori).
La violazione delle disposizioni comporta sanzioni amministrative, oltre all’eventuale applicazione di norme penali e civili più gravi.
“La lotta alle zanzare non può basarsi su interventi emergenziali ma su un approccio integrato che unisca prevenzione, monitoraggio, responsabilità dei cittadini e supporto delle amministrazioni. Solo così sarà possibile tutelare la salute pubblica e ridurre realmente la presenza degli insetti nei nostri territori”.
C.S., G. Ch.