09.14 – sabato 30 agosto 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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INTERROGAZIONE CONSIGLIERE PAT LUCIA COPPOLA

Interrogazione a risposta scritta n. 1085

Oggetto: Situazione preoccupante dei medici di base nella Provincia di Trento: carenze e rischi per l’assistenza sanitaria

Il diritto ad una vita piena passa anche dalla garanzia di un’adeguata cura, a partire dal lavoro di base condotto dai medici di medicina generale. Questi ultimi svolgono infatti una funzione di primaria importanza per l’assistenza puntuale a tutti, ma in particolare alle persone più svantaggiate per età anagrafica e per condizione psico-fisica precaria. Il Sistema Sanitario di Base ha valorizzato fin dalla sua nascita, nel 1978, la figura dei medici di medicina generale, togliendoli al controllo dei comuni e inserendoli in un rapporto di convenzione con il sistema pubblico attraverso Regioni o Province Autonome.

A maggior ragione l’importanza di tali figure è risultata fondamentale negli anni della pandemia, durante i quali sono stati proprio loro a permettere una vitale riduzione degli accessi in pronto soccorso, operando in contesto domestico o in modalità telematica. In questo momento la situazione dei medici di base nella Provincia di Trento può dirsi quanto mai preoccupante: allo stato attuale, attraverso una verifica sul sito dell’azienda sanitaria, risultano disponibili tredici medici nell’area attorno a Trento, ma tre di questi cesseranno il loro mandato in data 30 luglio.

Particolarmente problematica risulterebbe la situazione di Aldeno dove, a fronte di un pensionamento, i suoi 1500 pazienti (tale è all’incirca il numero degli assistiti di un medico di base) dovranno essere smistati su altre figure che al momento non sono presenti in zona. I medici con posti disponibili più vicini sarebbero a Trento sud o – peggio ancora – nella zona della Valle dei Laghi, questi ultimi a circa 25 km di distanza. È evidente che ciò comporta un disagio notevole in particolare per le persone più anziane, ovvero coloro che hanno bisogno più frequentemente di accedere alle prestazioni medicosanitarie di base e che spesso per motivi anagrafici non possono muoversi con mezzi di trasporto privati, spostandosi invece a piedi nei pressi della propria residenza o con mezzi di trasporto pubblici.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:

• se ritenga corretto il quadro dello stato attuale dei medici di medicina generale, alla luce di quanto emerso dal controllo da noi svolto;

• se si sta intervenendo per risolvere la situazione, in particolare, ma non solo, per i residenti di Aldeno e in che modo; • se siano presenti risorse di bilancio pubblico che la giunta sta considerando di utilizzare per garantire che in Trentino ogni persona iscritta al SSN abbia effettivamente la possibilità di effettuare la scelta del medico che “è liberamente effettuata dall’assistito, nel rispetto di un limite massimo di assistiti per medico, come definito dall’art. 8 del decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successiva modifica in base all’art. 7 del decreto legislativo n. 517 del 7 dicembre 1993;

• considerato che in data 14 aprile 2025 è stato pubblicato un bando per l’assegnazione di 47 incarichi vacanti e le domande potevano essere presentate entro il 6 maggio, quale sia ad oggi la situazione e se da parte dell’APSS e del Governo provinciale si stia prevedendo di dare priorità a quelle zone dove la situazione è ancora più critica, all’interno di un quadro generale tutt’altro che idilliaco;

• nell’avviso di pubblicazione del bando si fa riferimento all’apertura di future Case della Comunità previste dal PNRR – Missione 6: come ci si sta muovendo in questo senso in Trentino e se, nella progettazione di questo prezioso servizio, si sta tenendo in considerazione la peculiare condizione della nostra Provincia, formata da molti Comuni sparsi e da comunità non sempre adeguatamente collegate con mezzi pubblici.

 

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Lucia Coppola

Consiglio Provincia autonoma Trento (Avs)

 

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RISPOSTA ASSESSORE PAT MARIO TONINA

Con riferimento all’interrogazione in oggetto si comunica quanto segue. La situazione di criticità della medicina generale, dovuta al pensionamento di molti professionisti, è nota e riguarda l’intero contesto nazionale. Negli ultimi anni sono state adottate diverse misure per contrastare la situazione di carenza di medici, sia a livello normativo che contrattuale, quali l’aumento in deroga del numero massimo di assistiti in carico ai medici, il trattenimento in servizio, su base volontaria, fino a 73 anni e diverse incentivazioni economiche anche in sede contrattuale provinciale.

Con riferimento alla carenza di medici nel Comune di Aldeno, le azioni già messe in atto dal Distretto sanitario, tra cui l’incremento del massimali dei medici della zona, hanno concorso a risolvere la situazione. Potrebbe verificarsi qualche criticità nel corso del solo mese di agosto per il pensionamento di un medico, ma vi è l’interesse di un altro medico all’apertura di un ambulatorio secondario ad Aldeno a partire dal mese di settembre, che potrà garantire la copertura di tutti gli assistiti.

Con la Legge provinciale n. 5 del 2025 di assestamento del bilancio, sono state messe a disposizione specifiche risorse aggiuntive per la contrattazione integrativa con il personale convenzionato e quindi anche per la medicina generale.

Con riferimento al bando per l’assegnazione di 47 incarichi vacanti pubblicato in data 14 aprile 2025 sono pervenute 29 domande e, in fase di interpello, solo 18 medici hanno accettato una zona carente. Tra questi 4 medici risultano già inseriti nella zona di accettazione/assegnazione e 14 risultano in fase di inserimento (indicativamente entro agosto 2025), salvo deroghe o rinunce.

Per la zona carente nel Comune di Aldeno la pubblicazione ha dato esito negativo. Rispetto alle criticità evidenziate, già con l’Accordo provinciale del giugno 2024 sono state previste delle misure a favore dell’inserimento di medici in zone considerate disagiate, riconoscendo un’indennità mensile di 1.000 euro al medico che accetta di aprire l’ambulatorio principale in queste zone.

Inoltre, con il nuovo Accordo provinciale, sottoscritto dalla Delegazione trattante in data 4 agosto 2025 e quindi in fase di approvazione da parte della Giunta provinciale, il lavoro dei medicI nell’ambito delle Aggregazioni Funzionali Territoriali, potrà migliorare la capacità di risposta assistenziale e di continuità dell’assistenza e, a livello economico, saranno previsti incentivi ulteriori per la copertura di alcune spese organizzative oggi in capo ai medici.

Con riferimento alle Case di Comunità, il predetto Accordo provinciale in fase di approvazione pone le condizioni per rendere attrattiva l’attività del medico anche all’interno delle nuove strutture, con mantenimento della capillarità del servizio da parte dei medici, che continueranno a garantire l’assistenza sull’intero territorio lavorando in modo coordinato nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali.

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Mario Tonina