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Redazione Esteri
Dal 31 agosto al 3 settembre ci sarà l’incontro dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Prima della sua partecipazione, il presidente russo ha rilasciato un’intervista all’agenzia cinese Xinhua
Alla vigilia del vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, il presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato una lunghissima intervista all’agenzia cinese Xinhua. Putin ha tessuto le lodi dell’omologo cinese Xi Jinping, definito «vero leader di una grande potenza», e della sua «visione strategica». Ha inoltre parlato delle relazioni economiche tra Mosca e Pechino che hanno «raggiunto un livello senza precedenti» e parlato del progetto di un nuovo gasdotto per il 2027.
Dato importante, poi, Putin ha anche detto di auspicare una riforma del Consiglio di Sicurezza Onu, che lo renda «più democratico», includendo più nazioni dall’Asia, dall’Africa e dall’America latina. Non sono mancate stoccate ad «alcuni Paesi europei», accusati di avere cancellato la memoria storica della Seconda guerra mondiale, e ai progetti di «re-militarizzazione» di Germania e Giappone. Un altro dato interessante è la mancanza di alcun riferimento agli Stati Uniti.
Al vertice, che si terrà dal 31 agosto al 1 settembre a Tianjin, in Cina, parteciperanno più di venti Capi di Stato e di governo, soprattutto rappresentanti delle economie emergenti e del cosiddetto Sud Globale. Tra questi, il primo ministro indiano Narendra Modi, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, e il bielorusso Alaxander Lukashenko.
Dall’intervista emerge un chiaro desiderio di proiettare un’immagine di una solida alleanza tra le due nazioni e una visione comune per «un ordine mondiale multipolare», in contrapposizione con le nazioni occidentali e i loro alleati (qui intese come Europa e Giappone, visto che appunto gli Usa non sono neppure nominati). Il presidente russo ha infatti parlato di una «Maggioranza Globale», per indicare il crescente peso, economico ma soprattutto demografico, delle nazioni non occidentali, e ha auspicato di «unire il Sud Globale». Di seguito alcuni estratti.
Quali sono i vostri piani per promuovere ulteriormente una cooperazione tra Cina e Russia?
«Le relazioni economiche tra Russia e Cina hanno raggiunto un livello senza precedenti. Dal 2021, il commercio bilaterale è cresciuto di circa 100 miliardi di dollari. La Russia mantiene saldamente la sua posizione di principale esportatore di petrolio e gas verso la Cina. Dall’entrata in funzione del gasdotto Power of Siberia nel 2019, le forniture cumulative di gas naturale hanno già superato i 100 miliardi di metri cubi. Nel 2027, prevediamo di lanciare un’altra importante rotta del gas, la cosiddetta rotta dell’Estremo Oriente. Stiamo inoltre collaborando efficacemente a progetti di gas naturale liquefatto nella regione artica russa».
Come valuta la cooperazione tra Cina e Russia all’interno del quadro multilaterale?
«La cooperazione tra Russia e Cina in ambito multilaterale svolge un ruolo fondamentale negli affari globali. I nostri scambi su questioni internazionali critiche hanno ripetutamente dimostrato che Mosca e Pechino condividono ampi interessi comuni e opinioni sorprendentemente simili su questioni fondamentali. Siamo uniti nella nostra visione di costruire un ordine mondiale giusto e multipolare, con particolare attenzione alle nazioni della Maggioranza Globale».
In che modo Cina e Russia dovrebbero difendere congiuntamente la loro memoria storica comune?
«Quest’anno, insieme ai nostri amici cinesi, commemoriamo l’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica e la capitolazione del Giappone militarista, che segnò la fine della Seconda Guerra Mondiale. In Russia, non dimenticheremo mai l’eroica resistenza della Cina. Vediamo che in alcuni stati occidentali i risultati della Seconda Guerra Mondiale vengono di fatto rivisitati. Il militarismo giapponese viene rianimato con il pretesto di immaginarie minacce russe o cinesi, mentre in Europa, Germania inclusa, si stanno compiendo passi verso la rimilitarizzazione del continente, con scarsa attenzione ai parallelismi storici».
In quali ambiti Cina e Russia possono stabilire nuovi parametri di riferimento nella governance globale?
«L’interazione tra Russia e Cina alle Nazioni Unite ha raggiunto un livello senza precedenti, riflettendo pienamente lo spirito di partenariato globale e cooperazione strategica. Entrambi i Paesi attribuiscono particolare importanza al Gruppo di Amici in Difesa della Carta delle Nazioni Unite, un meccanismo fondamentale per il consolidamento del Sud del mondo. Tra i suoi principali risultati figura la risoluzione “Sradicamento del colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni”, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 4 dicembre 2024. Russia e Cina sostengono la riforma delle Nazioni Unite affinché ripristini pienamente la sua autorità e rifletta le realtà moderne. In particolare, sosteniamo l’esigenza di rendere il Consiglio di Sicurezza più democratico, includendo Stati di Asia, Africa e America Latina. Qualsiasi riforma di questo tipo deve, tuttavia, essere affrontata con la massima attenzione».
30 agosto 2025 ( modifica il 30 agosto 2025 | 14:24)
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