Mercoledì 27 agosto, una delegazione di +Europa ha visitato la Casa Circondariale di Crotone per verificare le condizioni di vita all’interno della struttura, incontrando direzione, personale e detenuti. La visita è stata guidata dalla coordinatrice provinciale Mariasole Cavarretta e dal presidente di +Europa Cassano All’Ionio, Ivan Papasso, con l’obiettivo di ascoltare esigenze e criticità di chi opera quotidianamente nel carcere.
«Abbiamo trovato una realtà ai limiti del collasso. Turni massacranti, straordinari continui e condizioni igieniche precarie minano sicurezza, dignità e diritti fondamentali. È urgente un intervento immediato delle istituzioni» dichiarano Cavarretta e Papasso.
La situazione di sovraffollamento è grave: 120 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 99 posti. Le celle, progettate per due persone, ospitano da 4 a 6 individui, spesso senza ventilazione sufficiente. L’acqua corrente è insufficiente, costringendo i detenuti ad acquistare ventilatori a proprie spese. L’igiene è compromessa, aggravata da un impianto idrico datato e con tubature a vista, soggette a guasti frequenti, e da cavi elettrici scoperti che aumentano il rischio di cortocircuiti o incendi.
Il personale della Polizia Penitenziaria è di 50 unità effettive, rispetto alle 85 previste. Turni massacranti e straordinari continui aumentano il rischio di incidenti e tensioni interne, mettendo a rischio la sicurezza di detenuti e agenti.
L’assistenza sanitaria è insufficiente: l’istituto non dispone di un reparto sanitario vero e proprio né di un reparto di isolamento, compromettendo la gestione di patologie croniche, psichiatriche o infettive. L’infermeria risulta spesso chiusa, costringendo a trasferimenti esterni e lasciando detenuti senza cure immediate.
La stanza destinata ai colloqui legali è insufficiente, priva di privacy e spazi adeguati. Anche laboratori professionali di falegnameria, fabbro e vetreria restano inutilizzati per mancanza di fondi e collaborazioni con enti formatori. Mancano volontari e ministri di culto, limitando il sostegno umano e spirituale.
Per affrontare la crisi, +Europa chiede interventi urgenti e strutturali:
Rafforzamento immediato dell’organico portando gli agenti almeno a 85 unità.
Ristrutturazione urgente delle celle, dei servizi e dell’impianto idrico.
Potenziamento dell’assistenza sanitaria con medici, infermieri e supporto psichiatrico.
Attivazione di corsi culturali e professionali e rilancio dei laboratori, in collaborazione con enti formatori e imprese locali.
La situazione di Crotone riflette una crisi sistemica del sistema penitenziario italiano: sovraffollamento, carenza di personale, strutture fatiscenti e assenza di fondi per attività rieducative sono comuni in molte carceri del Paese.
«Il carcere di Crotone è lo specchio del fallimento di un intero modello — dichiarano Cavarretta e Papasso — e non possiamo più accettare che il diritto alla sicurezza e alla dignità venga sacrificato sull’altare dell’indifferenza politica. Il carcere non può essere una discarica sociale, deve restare parte della società».
La delegazione di +Europa conclude sottolineando la necessità di un piano straordinario per la struttura, con rinforzo immediato dell’organico, manutenzione e adeguamento strutturale, opportunità formative per i detenuti e un tavolo permanente con Ministero e sindacati.
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