La showgirl, volto dello sport Mediaset: “In quelle pagine mi hanno messo a mia insaputa. Non mi importa se vengono ripubblicate le foto che chiunque può vedere sui social, mi importa se vengono manipolate per dare sfogo alla peggiore violenza verbale e non”


Guendalina Galdi

Giornalista

30 agosto – 18:46 – MILANO

In principio fu il caso di “Mia moglie”, gruppo Facebook in cui migliaia di utenti postavano e commentavano foto delle inconsapevoli consorti in atteggiamenti intimi, poi è scoppiato il caso di un’altra piattaforma – chiusa ora dalla polizia postale – piena di immagini altrettanto osè, vere o manipolate, di donne ignare di essere oggetto di osservazioni e scambi aberranti. Il peggio del web, un sito in cui si sono ritrovate anche alcune personalità del piccolo schermo, personaggi pubblici come le giornaliste televisive del Tg1 e di Mediaset, a loro insaputa e loro malgrado. Ed è proprio da loro che è partita un’altra forte denuncia: “La mia dignità non era, non è e non sarà mai in vendita su una piattaforma, un sito o un forum… E sappi che non la è neppure la tua!”, l’incipit del lungo post social di Monica Bertini, volto dello sport di Mediaset.

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la denuncia di monica bertini—  

“Se anche tu ti sei trovata in una situazione simile e disgustosa come la mia e di tante altre donne non esitare a denunciare – lo sfogo della giornalista -. Non sei sola e non devi sentirti sola. Il tuo coraggio può proteggere te stessa e diventare d’ispirazione per tante altre ecco perché io l’ho fatto ieri anche in diretta a Diario del Giorno. Mi sono esposta perché so di cosa si stava parlando, io c’ero in quelle pagine, o meglio mi ci hanno messa a mia insaputa. Non mi importa se vengono ripubblicate le foto che chiunque può vedere nei miei profili social, mi importa se quelle foto vengono manipolate per dare un’immagine di me che non corrisponde a realtà e se servono a dare sfogo alla peggiore violenza verbale e non online. Io ho denunciato perché il silenzio non è un’opzione e la vergogna non deve essere la tua/la nostra bensì di chi la commette e la alimenta. Un abisso di volgarità che non ha nulla a che vedere con la libertà d’espressione perché non si tratta solo di foto ma di pagine di commenti che disumanizzano donne trattate come oggetti. Posso essere schifata ma non piegata a quegli esseri spregevoli per cui questo post non vuole assolutamente essere una richiesta di pietà o un’accusa verso il mondo degli uomini (tra l’altro provo tantissima stima per la maggior parte degli uomini che conosco!) ma un grido di giustizia e un invito a schierarsi contro la violenza online di qualsiasi genere che siano donne, uomini, bambini, omosessuali, animali ecc ecc… La nostra lotta non si ferma con la chiusura di un forum ma deve continuare per un mondo più rispettoso per tutti. Denunciare è un atto di forza per riprendersi la propria dignità!”.