Grazie Sporting Club: è stata una serata da ricordare per sempre, al di là del risultato finale. Per chi non l’aveva mai vista, la prima in A dentro all’Arena Garibaldi è un evento clamoroso. Per chi l’aveva già vissuta, è un appuntamento che sembrava non dover tornare più. E invece siamo qui a commentarla. Ironia della sorte, 34 anni dopo è ancora la Roma a bagnare il debutto casalingo dei nerazzurri dopo il bell’esordio di Bergamo. E anche al cospetto di un’altra big del campionato gli uomini di Gilardino non sfigurano. Anzi, con la loro organizzazione e l’entusiasmo ribollente dello stadio corteggiano anche il vantaggio con Meister. Nella ripresa è la qualità giallorossa che risolve la gara.

Finisce il primo tempo e ti ritrovi a pensare: “Bella Roma, grande possesso palla, però il gol se lo sarebbe meritato il Pisa”. Eccome se lo sarebbe guadagnato il vantaggio la formazione nerazzurra, con Meister sugli scudi. Il danese dopo 8′ schiaccia di testa il cross perfetto di Tourè ma sulla sua strada, a centimetri dal gol, trova i riflessi prodigiosi di Svilar. Due giri di orologio dopo ancora il danese, lanciato a campo aperto da Aebischer, allarga troppo il diagonale con il destro e non trova il bersaglio grosso. Gli ospiti sono tutti in una circolazione di palla discretamente rapida, nelle quali spiccano le individualità di Soulè e Konè, ma senza trovare il guizzo per mettere in affanno una difesa perfetta comandata da Caracciolo.

L’andamento della ripresa non cambia: è la Roma a comandare le operazioni, con il Pisa che si difende cercando di non andare in affanno e provando a ripartire con intensità appena ne ha la possibilità. Gasperini alza la qualità con Dybala e proprio dal mancino dell’argentino nasce l’azione che porta al gol di Soulè: primo tiro in porta della Roma e gol. I nerazzurri sbandano e dopo un’indecisione sul cross del solito Dybala incassano il raddoppio da Soulè, ma il Var vede il tocco di mano dell’argentino e annulla. Il Pisa si gioca così il finale gettando nella mischia Cuadrado, Nzola e Stengs. L’olandese è il più intraprendente ma le sue due conclusioni dal limite non creano pericoli.

La partita

La Serie A è tornata all’Arena Garibaldi. 34 anni dopo l’ultima volta, rieccoci qua. Sono cambiati i volti, qualcuno non c’è più, sui gradoni del nostro amato stadio sono arrivati altri cuori nerazzurri a sostenere lo Sporting Club. Il mondo attorno a noi è cambiato ma è rimasta salda la fede nella maglia che rappresenta una città e una provincia.

Dopo il bel pareggio di Bergamo mister Gilardino conferma in blocco lo schieramento iniziale con l’unica novità rappresentata da Lusuardi nella difesa a tre completata da Caracciolo e Canestrelli. Ancora fiducia in attacco a Meister sostenuto da Tramoni e Moreo. E’ del danese il primo brivido della serata, dopo i minuti iniziali che vedono la Roma impegnata in un giro palla intenso ma privo di pericoli per la difesa nerazzurra. All’8′ Tourè va via sulla destra e pennella al centro: Meister brucia Mancini e schiaccia di testa praticamente a botta sicura, ma Svilar è strepitoso nel riflesso e blocca sulla riga. Passano appena due minuti e ancora Meister, servito in profondità da Aebischer, trova il varco giusto per puntare in verticale la porta romanista: esterno destro sul secondo e traiettoria larga.

Scampato il grosso rischio, la Roma prende possesso del ritmo della gara e del campo, schiacciando il Pisa nella propria metà campo. I giallorossi però non vanno oltre un bel possesso palla che però non porta a conclusioni verso la porta difesa da Semper. Gasperini capisce di dover cambiare e richiama El Shaarawy, gettando nella mischia Dybala. E proprio dal mancino dell’argentino parte l’azione che porta al vantaggio romanista: Ferguson addomestica il pallone a centro area e lo appoggia per Soulè, che col suo sinistro supera Semper.

Il Pisa accusa il colpo e sbanda, le distanze tra giocatori e reparti improvvisamente non sono più quelle corrette e la Roma ne approfitta trovando il raddoppio, ancora con Soulè. Lusuardi e Caracciolo non sono perfetti sul cross di Dybala e lasciano la palla a disposizione dell’argentino, che però prima di gonfiare la rete tocca la sfera con la mano. Il Var quindi annulla il gol e si resta sullo 0-1. Gilardino capisce che siamo nel momento di svolta del match e cambia assetto: con Cuadrado al posto di Tramoni, e Nzola accanto a Meister in avanti. Anche Lusuardi lascia il campo per Calabresi.

Il Pisa però non riesce a recuperare i metri persi sul terreno di gioco: il ritmo e il pallino rimangono in mano alla Roma, che corre un piccolo brivido soltanto quando Nzola strappa sulla destra prima di accentrarsi e servire al limite dell’area Aebischer: destro alto dello svizzero. Nei minuti finali Gilardino si gioca anche la carta Stengs, appena arrivato dal Feyenoord. E’ suo il mancino dal limite dopo la buona sponda di Nzola che Svilar blocca senza eccessivi problemi. In una ripartenza Konè si divora il campo e apparecchia per Dovbyk: l’ucraino conclude debolmente e Semper si rifugia in angolo.

Il tabellino

Pisa-Roma 0-1

Pisa (3-4-2-1): Semper; Canestrelli, Caracciolo, Lusuardi (64′ Calabresi); Tourè, Marin (83′ Stengs), Aebischer, Angori (83′ Leris); Moreo (64′ Nzola), Tramoni (64′ Cuadrado); Meister. All. Gilardino

Roma (3-4-2-1): Svilar; N’Dicka, Mancini, Hermoso (82′ Celik); Wesley, Konè, Cristante, Angelino (90′ Rensch); El Shaarawy (46′ Dybala), Soulè (90′ El Aynaoui); Ferguson (73′ Dovbyk). All. Gasperini

Reti: 55′ Soulè (R)

Ammoniti: Marin (P), Ferguson (R), Meister (P)

Note: arbitro Giuseppe Collu; angoli 1-7 (0-2); recupero 1′ e 5′