di
Chiara Marchetti
Martina Savino, Marco Piazzolla e Lucia De Meo hanno partecipato e vinto al game show condotto da Pino Insegno: «I nostri colleghi ci hanno aiutato a coprire i turni, sono stati fantastici»
Dalla sala operatoria allo studio televisivo il passo è breve. O almeno, è così che lo fanno sembrare Martina Savino, Marco Piazzolla e Lucia De Meo, i tre infermieri strumentisti della sala operatoria pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola che negli ultimi giorni sono entrati nelle case degli italiani come concorrenti di Reazione a catena, il gioco a premi condotto da Pino Insegno e in onda tutte le sere d’estate su Rai Uno. «È stata un’esperienza bellissima – racconta Savino, 31 anni di Finale Emilia, nel Modenese – che rifarei altre mille volte. E non perché abbiamo vinto, ma perché mi sono proprio divertita».
Piazzolla ha 33 anni ed è di Barletta, mentre De Meo ne ha 30 ed è di Cassino, in provincia di Frosinone. I tre sono colleghi al Sant’Orsola da cinque anni e, appassionati della trasmissione, si sono convinti a partecipare. «Ci pensavamo da un anno – dice la modenese – e in ogni momento libero insieme provavamo il gioco dell’Intesa vincente. Poi abbiamo notato che Marco indovinava tutte le catene musicali, mentre Lucia era molto brava con l’associazione di parole. A quel punto ci siamo buttati». La candidatura è stata inviata a novembre dell’anno scorso e a febbraio di quest’anno i ragazzi sono stati ricontattati dalla Rai per fare i provini nella sede di Bologna, dove hanno fatto una simulazione del gioco. Dev’essere andata molto bene, visto che qualche mese più tardi, il 23 luglio, erano negli studi Rai di Napoli per registrare la prima puntata come nuovi partecipanti. Nome della squadra: I ferri vecchi. «Volevamo giocare sul fatto che siamo infermieri ferristi in sala operatoria e, ormai, anche i più anziani». Anziani, ovviamente, non in senso letterale ma figurato, visto che i tre professionisti sanitari lavorano insieme dal 2020. «Prima di mandare la candidatura – spiegano – abbiamo chiesto a colleghi e caposala se per loro fosse un problema, visto che in nostra assenza avrebbero dovuto coprire i nostri turni. Sono stati tutti molto comprensivi e anzi, erano i nostri primi tifosi. Ogni volta che finivamo di registrare, di solito due puntate al giorno, li chiamavamo per avvertirli che eravamo ancora in finale e loro rifacevano i turni. Ci hanno supportato tanto e sono stati fantastici».
Per fortuna, d’estate le sale operatorie sono un po’ più vuote e «non c’è stato bisogno di fare turni massacranti». I Ferri vecchi sono andati in finale per ben sei volte (la loro ultima puntata è andata in onda ieri, 28 agosto) e sono riusciti a vincere, cioè a indovinare l’ultima parola, una volta. Bottino? 28.500 euro. «La prima sera eravamo certi di una parola, poi non ancora così sicuri di noi stessi abbiamo comprato il terzo elemento, scelta che ci ha dimezzato il montepremi e confuso le idee. Quella volta abbiamo perso e tre puntate dopo si è ripresentata la stessa scena. Abbiamo deciso di rischiare e provare a indovinarla subito, senza terzo elemento, e abbiamo vinto». Che dire, la fortuna aiuta gli audaci. «Quando ho visto lo schermo davanti a me illuminarsi di verde – ricorda Martina – sono saltata dalla sedia. Ci siamo abbracciati e, finita la registrazione, siamo impazziti di gioia». Oggi, un mese dopo la vittoria, l’emozione è ancora fresca. «Guardando le puntate in tv, ho vissuto certi momenti con la stessa ansia che avevo quando ero in studio, anche se sapevo già come sarebbe andata a finire. Vedersi su Rai Uno è strano, ma è un’esperienza che rifarei altre mille volte».
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29 agosto 2025 ( modifica il 30 agosto 2025 | 20:13)
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